Il lago di Campotosto e il cielo sembrano confondersi in un unico grigio. I tuberi di questo che un tempo era il Piano di Mascioni, fatto non di acqua ma dinfiniti campi orizzontali a perdita docchio e di bestiame al pascolo brado, sono una delle specialità italiane con cui produrre gnocchi da re. Qui si estraeva circa 60 mila tonnellate di torba lanno per alimentare caldaie a vapore e locomotive. Oggi con lo sbarramento del Rio Fucino e grazie ai suoi 14 chilometri quadrati, il bacino fornisce energia elettrica non solo allAbruzzo, ma anche al Lazio fin dentro Roma capitale. Campotosto continua a vivere la sua vita, apparentemente senza curarsi di un invaso artificiale, il più grande dEuropa, con i suoi milioni di metri cubi di acqua messi sotto pressione da uno stillicidio di eventi tellurici che pongono in serio pericolo tutti i paesi intorno, da Poggio Cancelli a Mopolino, fin giù nellamatriciano. Neanche i comuni teramani che insistono lungo la vallata, fino a Montorio, porta del Parco, possono dormire sonni tranquilli con questo terremoto che si fa sentire, eccome. I sindaci hanno avuto, comunque, le massime garanzie sulla tenuta della diga. Il sisma ha inferto un colpo di maglio nel cuore di questo posto come in altri nella nostra provincia, a Castelli, a Valle Castellana, a Pietracamela. Tutti luoghi che nellimmaginario di noi teramani rappresentano il Paradiso delle vacanze. La Protezione Civile, unitamente allEnel, alla Direzione Generale delle Dighe Italiane e Infrastrutture Idriche, si affanna a tranquillizzare. Secondo loro la diga è a prova di terremoto fino al massimo dei gradi Richter e il livello delle acque è stato abbassato di molto.