Avrei voluto chiamare il video "Sottotoni della mollica di pane", ma alla fine l'ho chiamato in un modo più idiota, ma che sa farsi meglio strada attraverso l'attenzione della gente 1) Questo video NON è nella maniera più assoluta un esempio di panificazione da seguire. Infatti ho usato utensili discutibili quali guanti, tipo di farina, la pellicola di plastica al posto dei canovacci, la terrina, il lievito, lo zucchero... utensili che MAI avrei impiegato in condizioni normali, ma che ho usato perché mi trovavo in condizioni precarie, e se volevo fare il pane dovevo accontentarmi di quello che sono riuscita a racimolare!! Intorno al minuto10.00 parlo della spugnosità del pane integrale, in opposizione alla secchezza della mollica del pane fatto 50% di farina di farro NON integrale e 50% di farina di farro integrale (e, NOTA BENE, non ci è dato sapere quale grado di integralità, dal momento che in Italia la gradazione dell'integralità secondo il metodo dei minerali si è completamente persa, lasciando i panificatori e le panificatrici in una specie di ignoranza medioevale che non gli permetterà mai di produrre pietanze a base di farine di derivazione cerealica salutari per l'organismo. Purtroppo). Nel video, durante il discorso sulla spugnosità, ho omesso di dire quanto segue: i prodotti da forno originati da farine integrali risultano in genere poco digeribili alle persone che soffrono di problemi di stomaco e intestino. I prodotti da forno fatti invece con farine bianche NON integrali, vanno giù che è una meraviglia, anche se poi a lungo andare fanno davvero male alla salute, in quanto alimenti incompleti, superflui e lavorati male. La cattiva digestione di pietanze a base di cereali integrali e il malessere anche a giorni di distanza dall'ingestione di cereali integrali dipende da due cose principalmente: 1) un insufficiente apporto di acqua durante il pasto contenente cereali integrali (che siano in grani o prodotti derivanti da farine). In questo caso il rimedio è semplice e consiste in A) bere durante il pasto per permettere alle fibre di rinvenire e fare agevolmente il loro lavoro di pulitrici dell'intestino. B) Mangiare quantità piccole di cereali (tipo due fette di pane e non quattro). Le fibre riescono a fare il loro lavoro di mocho pulitore dell'intestino infatti solo se ingerite in piccola quantità e solo se adeguatamente accompagnate da acqua. In caso non ci siano queste condizioni, le fibre si raggrumeranno qua e là causando intasamenti che causeranno a loro volta gas, fermentazione, aria in eccesso etc. 2) Intestino e stomaco indeboliti da decenni di cattive abitudini di vita e alimentari (e qui il rimedio è uno solo, ossia cambiare al più presto le proprie abitudini, istruendosi, e non affidandosi a ciò che dicono ragazzine su youtube né ad alimenti alternativi da comprare per scoprire un modo nuovo per buttare i soldi. 3) I metodi di lievitazione del pane, e soprattutto gli ingredienti e i tempi della lavorazione, sono ciò che fa di un pane o un alimento che pian pianino e zitto zitto vi ammazza, oppure un alimento che aiuta l'organismo a funzionare correttamente. 4) Nel video critico me stessa per aver usato zucchero per la lievitazione (sebbene si tratti di zucchero di canna, che comunque è sempre zucchero, ed è sempre elaborato). La tradizione della panificazione tedesca ricorre invece alla mousse di frutta, dove mousse (scritto in tedesco mus) non sta per "dessert chic e scioglievole", bensì significa purea di frutta, fatta osservando determinati accorgimenti. 5) Ho fatto questo pane, sebbene mi mancasse completamente tutto il necessario per farlo come si deve, perché sono fermamente convinta che sia comunque meglio questo pane che non quello comprato, dentro il quale c'è di tutto, e che viene prodotto senza rispetto per i tempi e i modi di lievitazione, una cosa questa che non ammazza solo le anatre nei laghetti comunali (quando gli si dà stupidamente del pane da mangiare) ma alla lunga ammazza anche gli umani. 6) Nei pani tedeschi sono spesso presenti anche semi. In questo caso il pane va conservato in frigo e consumato in 3-4 giorni, altrimenti ammuffisce. Il pane fatto di solo farro integrale invece invecchia molto bene, risultando OTTIMO anche dopo una settimana, a patto di conservarlo avvolto in un canovaccio o una busta di carta, al buio in un luogo fresco ma assolutamente asciutto e sufficientemente ventilato.