http://www.chiaroetondo.tv visita la nostra web tv. Da La Nazione di Arezzo: Commercializzavano carne di bovino infetta eludendo i controlli sanitari che la davano per sana. E' il nocciolo dell'operazione condotta dai carabinieri del comando per la tutela della salute, che stanno eseguendo 78 decreti di perquisizione e sequestro, emessi dalla Procura della Repubblica di Perugia, nell'ambito dell'indagine denominata 'Lio', condotta dai Nas di Perugia: al centro proprio l'illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, al fine di trarne indebiti profitti. Tante le province interessate, tra cui proprio Arezzo. L'esecuzione dei provvedimenti dell'autorita' giudiziaria sono il risultato di una complessa indagine che sin dal 2011 ha visto impegnati i Carabinieri del Nas di Perugia coordinati dalla Procura umbra. La prima fase dell'indagine ha portato alla scoperta di un traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive alcune trasmissibili all'uomo. Gli animali, nati in aziende dell'Italia meridionale e insulare, venivano avviati alla macellazione grazie all'intermediazione di due aziende, una perugina e una aretina, nonche' di allevatori e medici veterinari che riuscivano a far eludere i controlli sanitari facendo apparire sani i bovini. Ed ecco il meccanismo più aretino. Vitelli e vitelloni arrivavano da fuori, quasi sempre dal sud, e qui, nel cortonese, diventavano bestie di razza purissima. Che come tali venivano inviate alla destinazione finale di Perugia e di là al macello. A coprire il traffico ci sarebbe stato persino un veterinario della Usl 8 che lavora in zona Valdichiana e che si è beccato un'accusa di associazione a delinquere. Finalizzata «a una serie indeterminata di reati di contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanza alimentari nocive e falsi». Ne parliamo con l'Avv. Rossella Angiolini.