cantar epico didattico sulla fondazione della città di Milano. Parole e Musica di Fabio Wolf. Al flauto dolce Marta Maria Marangoni Belloveso Belloveso si sentiva un po' incompreso ai suoi sogni mai nessuno dava peso Fra i suoi Galli c'era chi lo scherniva lui sognava ogni volta che dormiva Era un Gallo, era il principe dei Celti alto, biondo, un po' spavaldo, col barbone e coi baffoni ma ancor bello, bello, bello, bello in viso, Belloveso! In un sogno ancor più bello Belloveso vide un dio che lo chiamava gli indicava un animale in un prato acquitrinoso, una piana alluvionale Ed il dio con voce grave:"Qui tu ti dovrai fermare!" Lui fissava l'animale, era simile a un maiale, somigliava, caso strano, alla scrofa del suo scudo, una scrofa tutta nera, irsuta, ossuta, una scrofa mediolanuta, celtico simbolo di vita! Superato l'arco alpino, con al seguito i suoi Galli per cercare nuove terre, ritrovòssi in una piana che palude quasi era e, là in mezzo, una maiala, no! Una scrofa tutta nera, irsuta, ossuta, una scrofa mediolanuta (pascolava,grufolava tra le erbacce). Belloveso disse :"Fermi!" a tutti i Galli, "Questo è il loco ove occorre ci si installi! Già ci fui che ancor è poco in un mio recente sogno, di parlarvene, oramai, non mi vergogno!" La gran folla disse: "Oddio! Ci risiamo, bello mio!" ma, stizzito, Belloveso gridò: "Il sogno adesso è vero! Galli miscredenti, Insubri infidi ed insolenti! Questo è il loco indicatomi dalla scrofa inviatami dal dio apparsomi nel sogno una piana fra le acque, dall'aspetto di palude. E guardate il mio cavallo! Ciò che turba il mio destriero è quell'animale nero, che grugnisce innanzi a noi, una scrofa tutta irsuta, ossuta...una scrofa mediolanuta! Qui fondiamo la città, la più grande che ci sia della Gallia Cisalpina, dell'Insubria la regina, e come questa scrofa irsuta, ossuta, mediolanuta...chiameròlla... Mediolanuta...Mediolana...Mediolanetta...Milano! Sì, mi piace! Milano! Chiameròlla Milano! Chiameròlla Milanoooo!