Un omaggio a Guastalla e al grande fiume Po, chiamato nei tempi antichi Padus, ci riporta al mito di Fetonte che precipita nel fiume con il suo carro del sole, con le lacrime delle sorelle che gli dei impietositi trasformarono in preziosa ambra e flessuosi pioppi bianchi. Il pioppo un tempo usato come paglia d'intreccio per cappelli, borse e contenitori è un elemento decorativo e di rispetto botanico che caratterizza i territori della bassa. Guastalla è zona di antichi confini e transito di pellegrini ed eserciti, di contaminazioni culturali e gastronomiche dove il cibo assume una sua identità. Così è per il “Mustum ardens”, la mostarda che ci riporta all'area mantovana e cremonese, preparata con frutti al di fuori del mercato globale e da aziende agricole a conduzione familiare. Mostarda di mele campanine, renette, di fichi, di ciliege, si sposano con piatti della tradizione come bolliti, salumi e con il parmigiano reggiano, richiesto a Ferrante principe di Guastalla da Carlo V che lo apprezzò durante i soggiorni in queste terre. Biodiversità sulla conservazione e nell'ampia cultura del mais, alimento necessario all'allevamento zootecnico per la produzione casearia del parmigiano reggiano. Guastalla, città stellata, voluta dai Gonzaga, nel cui centro storico si affacciano sulla piazza principale: Palazzo Ducale, sorvegliato dalla statua bronzea di Ferrante Gonzaga, la Cattedrale, il Municipio. Ed è nel centro storico che si svolge la manifestazione “Piante e animali perduti” con oltre 400 espositori, dove essenze botaniche rare, razze zoologiche in via d'estinzione, prodotti enogastronomici selezionati, si mostrano ai visitatori l'ultimo fine settimana di settembre di ogni anno con tavole rotonde, confronti a tema bio e oltre 40.000 visitatori. Ma anche “ Georgica” festa delle acque della terra e del lavoro nei campi che si svolge in primavera sulle rive del fiume, dove arte, musica, valorizzazione dell'ambiente, dei fiori e dei prodotti d'eccellenza s'incontrano lungo il grande fiume. E poi il cicloturismo di “Impavida di Emilia”: una corsa-percorso con bici d'epoca e non, nei luoghi di terra e fiume tra canalizzazioni cinquecentesche delle bonifiche, dove ancora si vedono gli antiche manufatti realizzati per strappare terreni alle acque, arginature di contenimento, antiche paludi e colture di una agricoltura avanzata, in sintonia con l'ambiente.Musica “Arlequin/Alla Fratellanza". Ghironde, pive, zampogne, ciaramelle, magistralmente suonate dal liutaio e musicista Paolo Simonazzi del gruppo reggiano “La Piva dal Carner” Per secoli, sono stati la “voce” di generazioni di emiliani e italiani, che li usavano durante le feste, le ricorrenze, e con le loro melodie trasmettevano storie, saperi, tradizioni. Per la realizzazione del filmato “Biodiversità e mobilità sostenibile, la Città di Guastalla ad Expo 2015” si ringraziano: Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, l'Amministrazione Comunale di Guastalla, il Sindaco di Guastalla Camilla Verona, il vice sindaco Ivan Pavesi con delega attività produttive, protezione civile e turismo, l'assessore alla Cultura Gloria Negri, Officina di progettazione Arch. Vitaliano Biondi, Associazione Paese in festa, Uit Ufficio informazioni Turistiche di Guastalla, Servizio Cultura Dott. Fiorello Tagliavini e Paola Tarana. Foto Nadia Perini, Drone view Franco Lanfredi, musiche “La Piva dal carner” Regia di Alfredo Miti