Madrid (askanews) - In Spagna esplode il fenomeno degli orti urbani: nato negli Stati Uniti e poi arrivato in Europa fin dagli anni 70, in meno di 10 anni è aumentato di sei volte. Attualmente in Spagna se ne contano 15mila in oltre 200 città. Spuntano senza autorizzazioni in zone verdi spesso abbandonate o di proprietà non ben definita. "Questi orti, la loro moltiplicazione, in qualche modo sono legati alla crisi. Che sia crisi economica, militare o crisi sociale", spiega Greogorio Ballesteros, sociologo. Felix Jumbo, disoccupato, ammette che per lui coltivare è una terapia per superare il trauma di aver perso il lavoro. "E' un modo per dimenticare la disoccupazione e la crisi, ci aiuta molto", dice. Così come aiuta i senza tetto ospiti dall'ordine religioso di San juan de Dios che coltivano legumi e piante aromatiche. "Mi fa sentire vivo - dice Victoriano Castellanos - mi dà coraggio e voglia di continuare a vivere la vita con più forza". In altri casi, invece, gruppi di cittadini scelgono terreni abbandonati in centro città, come questo a due passi dal museo d'arte contemporanea Reina Sofia. Qui le colture hanno rimpiazzato spazzatura e siringhe usate, ridando un pezzo d'anima al quartiere. "Qua non coltiviamo verdure, dice Candela Martinez, una delle sostenitrici del progetto - qua coltiviamo relazioni e sentimenti".