Con il nome di BAMBAGIA SILICEA o più poeticamente "capelli d'angelo" si cataloga una sostanza filamentosa di colore bianco o biancastro che cade dal cielo. Quando cade si può notare solo osservando il fenomeno in controsole ed assomiglia a tanti fili di ragnatela (quasi impercettibile al tatto ed alla vista) che ondeggiano liberi nell'aria. Soltanto i giorni successivi questa "pioggia" prende corpo accumulandosi su naturali barriere che le addensano (piante, antenne, stendi panni, tergicristalli….). La loro forma diventa più palpabile ma comunque molto leggera. Ma di cosa si tratta in realtà? Nel web si trovano numerose testimonianze, accompagnate spesso da analisi effettuate in maniera più o meno ufficiale i cui risultati sono però discordanti, tanto da formare due correnti di pensiero. Per alcuni ricercatori si tratterebbe di un fenomeno naturale chiamato “spider ballooning”, per altri le “tele di ragno” sarebbero residui polimerici. Ma non finiscono qua le ipotesi, perché c’è chi pensa che i filamenti possano derivare da scorie della lavorazioni di qualche industria chimica. Il mistero rimane, in attesa che qualcuno faccia delle analisi ufficiali e ci liberi da questo dubbio. Le prime spiegazioni “storiche” a tale fenomeno erano considerate "migrazioni" di ragnatele prodotte da alcune specie di ragni. Questi infatti generano dei lunghi filamenti biancastri che portati dal vento assolvono il compito prefissato. Ora dopo gli ultimi studi e analisi hanno valenze sempre meno naturali e più scientifiche. Infatti altri casi sono riconducibili a materiale usato in ambito militare come contromisura per trarre in inganno il sistema di puntamento degli aerei. Come nel mio caso i filamenti non sono scomparsi e possono essere esaminati con varie tecniche. I risultati delle analisi differiscono fra di loro: se a volte i filamenti erano in realtà resti di ragnatele, in altri casi il materiale è stato identificato come un "vetro boro-silicico", come a Firenze, oppure come una "fibra vetrosa" a Gela, o come una sostanza inorganica al 5% contraddistinta dalla presenza massiccia di potassio, silicio, calcio e fosforo a Sudbury, nel Massachusetts, un composto formato dalla combinazione di alcuni elementi con l'acido adipico a Novara, da tessuto di rayon a Cincinnati (Ohio) il o addirittura da armi batteriologiche o espedienti anti-contraerea, in Croazia. Il termine "Capelli d'angelo" fu usato dal famoso ufologo Renato Vesco che sentì, alla caduta della bambagia, dei bambini gridare: « Stanno cadendo i capelli di un angelo ! »