Preoccupazione per lo scandalo della carne alla diossina, proveniente dall'Irlanda. Dopo le informazioni avute dalla Commissione Europea, il sottosegretario al ministero della Salute, Francesca Martini ha disposto controlli sulle partite di carne bovina irlandese destinate al mercato italiano, nell'ambito del caso sollevato inizialmente per le carni suine contaminate dalla diossina. "Gli uffici veterinari per gli adempimenti comunitari del ministero a cui arrivano tutte le segnalazioni di scambi di alimenti animale di provenienza comunitaria -informa una nota del dicastero- sono stati allertati sulla necessità di effettuare tali controlli in collaborazione con i servizi veterinari regionali e delle asl. Continuano le operazioni di controllo, rintraccio e sequestro cautelativo di tutte le partite di carne suina e prodotti derivati, introdotti in Italia dal 1° settembre 2008". Nel pomeriggio Bruxelles ha fatto sapere che sono 12 gli Stati membri dell'Unione europea colpiti dalla vicenda, tra cui l'Italia. Gli altri Stati membri sono Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Cipro. Fuori dall'Unione europea gli interessati sono 9 stati e cioe', Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud. La Commissione europea ha inoltre chiesto all'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, di preparare "un parere urgente sui rischi per la salute pubblica" legato allo scandalo della carne di maiale irlandese contaminata da diossina, come ha reso noto il commissario alla Salute Androulla Vassiliou. A Bruxelles è stato inoltre disposto un calendario di incontri con i responsabili nazionali dei ministeri della salute. Vi sarà domani una "riunione dei capi veterinari degli Stati membri" e venerdì una nuova riunione del Comitato permanente per la catena alimentare per "analizzare nuovamente la situazione". "La Commissione -ha detto il commissario Vassiliou- segue con grande attenzione questo incidente". Bruxelles, ha comunque fatto sapere che "ritiene che le misure prese dalle autorità irlandesi siano sufficienti, ma esamineremo come la situazione si evolvera' e prenderemo le necessarie decisioni". In Italia reazioni preoccupate da parte delle associazioni dei consumatori, mentre per Cia e Coldiretti ci sarebbero pochi rischi. L'Aduc invita a non mangiare carne suina, ''almeno fino a quando non saranno resi noti i risultati delle analisi''. I consumatori dovrebbero astenersi dal consumo ''fino a quando il ministero della Salute non comunichi i risultati definitivi delle analisi effettuate, i nomi delle strutture commerciali coinvolte e le azioni (sequestri, chiusura, ritiro prodotti in commercio, ecc) che ha effettuato o che intende attuare''. La carne di maiale irlandese inquinata dalla diossina, sottolinea il segretario dell'Aduc Primo Mastrantoni, ''è presente in Italia e non si sa, almeno per ora, in quali esercizi commerciali è messa in vendita. Non c'è obbligo di indicazione della provenienza''. Come fa il consumatore italiano, si chiede l'Aduc, a sapere se la carne suina che ha acquistato è inquinata o meno? Certo può ricorrere alle carni Dop (denominazione di origine protetta) ma quante Dop di carne suina ci sono in giro? La maggior parte delle carni suine (13,5 milioni di capi macellati) -spiega l'Aduc, ''non è Dop, quindi, applicare il principio di precauzione ci sembra una scelta razionale. Il 90% dell'esposizione umana alla diossina avviene attraverso gli alimenti: il fenomeno del bioaccumulo fa sì che la diossina risalga la catena alimentare umana, concentrandosi sempre piu', a partire dai vegetali, passando agli animali erbivori, ai carnivori, agli onnivori e infine all'uomo: si arriva, così, a livelli di diossina, riscontrati nei suini irlandesi, fino a 200 volte più alti di quelli consentiti dall'Ue''.