Agricoltura, CHALLENGER MT775E & 4 FURROW PIETRO MORO - Deep PLOUGHING in ITALY
agricoltura | info | prezzo | dati | produzione
La nuova generazione di cingolati Challenger ha molte migliorie rispetto alle versioni precedenti, ma un grande vantaggio che esiste da sempre su tutte le macchine a due cingoli è la velocità di manovra che si associa a una forte capacità di trazione sui terreni che non siano eccessivamente bagnati. Lo sanno molto bene coloro che sono abituati a lavorare nei dintorni di Piacenza, dove sono proprio i Challenger ad essere i trattori più comuni nel segmento delle alte potenze. D'altronde il cingolo permette di distribuire il peso su una superficie di appoggio maggiore rispetto anche a pneumatici a bassa pressione, diminuendo il calpestamento, fattore da non sottovalutare su quei terreni che sono di natura piuttosto compatti. Quando si sollevano le attrezzature portate per le manovre in capezzagna il peso va a gravare interamente sul trattore, che appesantendosi lascia un segno più marcato, peggiorando la condizione già non ottimale delle testate di fine campo. Rispetto ai trattori gommati (oppure a quattro cingoli e ibridi) si guadagna molto in termini di manovrabilità: agendo sulla riduzione o il completo bloccaggio di un cingolo il Challenger gira su se stesso, il che è importante soprattutto se si lavora in spazi ristretti dove però è indispensabile utilizzare 300 o più cavalli motore: il cronometro per una manovra in aratura si ferma a 15 secondi, in ogni caso meno di 20 se si considera l'interramento dell'attrezzo. Il nuovo MT775E, all'opera in aratura fuori solco con un quadrivomere Moro Pietro, monta il motore 7 cilindri AGCO POWER AP98-4, da 9,8 l in grado di erogare 405 Cv di potenza nominale a 2.100 g/min e 438 in potenza massima a 1.900 g/min, con una coppia massima di 1.921 Nm a 1.500 g/min. Monta la consueta trasmissione di Challenger: un full-powershift con 16 rapporti in avanti e 4 indietro. L’introduzione nella serie E, rispetto ai precedenti powershift, è un sistema che forza automaticamente la messa in folle del cambio quando viene rilevato un sforzo al quale il motore non sarebbe in grado di sopperire e quindi rischierebbe di spegnersi. Grazie alle 16 marce in avanti e al sistema Mobil-Trac Challenger può arrivare a 40 km/h di velocità nei trasferimenti stradali, con un comfort che non ha eguali grazie alla sospensione Opti-Ride, che consente, oltre al lavoro come una normale sospensione, un’inclinazione del telaio in avanti o indietro di 8 gradi rispetto al movimento dei cingoli. La portata idraulica dell’impianto Load Sensing, 224 l/min standard che diventano 321 in optional, permette un sollevamento di 8.100 kg su tutta la corsa del sollevatore. I cingoli sono disponibili in più larghezze, in questo caso sono da 760 mm, ma ci sono anche quelli da 864 mm oppure più stretti, impiegati però solitamente in America e Australia. Il peso operativo è di circa 177 q.li. In aratura, su stoppie di soia, lavora con velocità da 7 km/h nei punti più critici fino a 9 km/h, ad una profondità che sfiora i 50 cm.
Data: 5 - 10 - 2015.
Località: San Giuliano Piacentino, frazione di Castelvetro Piacentino (PC).
Un saluto e un enorme ringraziamento a Renzo Caminati e a Pietro Silva, alla guida del Challenger!
Commento
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peccato che non si sente piu il ruggito, ma cmq sempre forza challenger :D
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E parecchio scomoda la cabina, in generale, ma per il motore ragazzi!
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E già!
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è uguale al mio! bravo stupendo like like like, che ne pensi tu di questa bestiaccia?
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stupendo
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Le musiche sempre azzeccatissime e il montaggio spettacolare 👍🏻
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molto bello
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tutta la mia stima per il cialanger
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ok ale a me piace jd però sono anche il primo a criticarli se fanno qualche cavolata,vedi i jd carraro e goldoni, poi se ben ricordo la serie di trince 6050 e anche molti anni fà i trattori a doppia trazione idraulica serie 40, non sò se ne hai mai visto uno. anche fendt l'ho usato non và male però deve migliorare nei propulsori e vedo che pian piano lo sta facendo, la visibilità dal posto guida ,e il cambio vario è ancora a 2 gamme mentre gli altri ne hanno 3 o 4 con passaggio automatico da una gamma all'altra . mf il motore è ok il resto mah. jcb mi piace. e anche kubota. nh ha un motore fantastico. poi scusa se la volta scorsa non ti ho risposto sul sollevatore del challenger,ho cercato anche nel sito ma non ho trovato una foto di come è fatto,forse in redazione trovi qualcosa perchè lo monta anche il serie 8.bye
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ale le macchine di oggi un pò di problemi li danno tutte,un pò xchè son pieni di elettronica, un pò x i dispositivi antinquinamento. e molti creati anche da chi li usa xchè non si prendono il tempo di leggere il libretto d'uso e manutenzione, pensano che siano trattori come 40 anni fà. cmq tra tutti il jd sarà quello che ne dà meno. un mio amico è passato da jd ad mf fendt ma son sempre in officina, nh li devono svendere x tenersi il mercato challenger se gli dai un pò di gasolio se ti và bene si rompe il giunto della trasmissione,ce n'è x tutti.però a prestazioni jd è un osso duro.
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non discriminare i verdi,sono sempre il n°1 anche se a volte qualche cavolata la fanno, ti ho chiesto per il sollevatore che sterza perchè a medicina ho visto un 775 e che ce l'aveva, buona idea per il cingolato salva un pò la trasmissione.
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bel mezzo qui challenger ha fatto un bel passo avanti,gli manca solo il cambio continuo. Ale nel video non riesco a capire se ha il sollevatore che sterza leggermente,mi sai dire qualcosa?
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Bel video agri! Meriteresti un milione di iscritti x la qualità dei video che porti ogni volta. Quest'estate vieni nelle marche a riprendere qualche bella trebbia autolivellante ahahah
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ma scusa una cosa: ma perchè va via solo con un quadrivomere? potrebbe anche andare via con 7/8 ali!
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mamma mia mi sorprendi sempre di piu cavolo!!!! prima con il case 530 e adesso con il challenger!!!!! beh in questo video ti meriti un mega like!(è ovvio che te l'ho lasciato! XD). poi ho letto la descrizione sotto,ma cazzo che roba!meglio delle riviste di trattori!
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Ciao Agri957 complimenti per il video come sempre. Quanto pesa quell'aratro. è un Pietro moro serie europa 20 o 22.
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Why plough in cants with a reversible?
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video super bello!
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Ottimo video!
La nuova generazione di cingolati Challenger ha molte migliorie rispetto alle versioni precedenti, ma un grande vantaggio che esiste da sempre su tutte le macchine a due cingoli è la velocità di manovra che si associa a una forte capacità di trazione sui terreni che non siano eccessivamente bagnati. Lo sanno molto bene coloro che sono abituati a lavorare nei dintorni di Piacenza, dove sono proprio i Challenger ad essere i trattori più comuni nel segmento delle alte potenze. D'altronde il cingolo permette di distribuire il peso su una superficie di appoggio maggiore rispetto anche a pneumatici a bassa pressione, diminuendo il calpestamento, fattore da non sottovalutare su quei terreni che sono di natura piuttosto compatti. Quando si sollevano le attrezzature portate per le manovre in capezzagna il peso va a gravare interamente sul trattore, che appesantendosi lascia un segno più marcato, peggiorando la condizione già non ottimale delle testate di fine campo. Rispetto ai trattori gommati (oppure a quattro cingoli e ibridi) si guadagna molto in termini di manovrabilità: agendo sulla riduzione o il completo bloccaggio di un cingolo il Challenger gira su se stesso, il che è importante soprattutto se si lavora in spazi ristretti dove però è indispensabile utilizzare 300 o più cavalli motore: il cronometro per una manovra in aratura si ferma a 15 secondi, in ogni caso meno di 20 se si considera l'interramento dell'attrezzo. Il nuovo MT775E, all'opera in aratura fuori solco con un quadrivomere Moro Pietro, monta il motore 7 cilindri AGCO POWER AP98-4, da 9,8 l in grado di erogare 405 Cv di potenza nominale a 2.100 g/min e 438 in potenza massima a 1.900 g/min, con una coppia massima di 1.921 Nm a 1.500 g/min. Monta la consueta trasmissione di Challenger: un full-powershift con 16 rapporti in avanti e 4 indietro. L’introduzione nella serie E, rispetto ai precedenti powershift, è un sistema che forza automaticamente la messa in folle del cambio quando viene rilevato un sforzo al quale il motore non sarebbe in grado di sopperire e quindi rischierebbe di spegnersi. Grazie alle 16 marce in avanti e al sistema Mobil-Trac Challenger può arrivare a 40 km/h di velocità nei trasferimenti stradali, con un comfort che non ha eguali grazie alla sospensione Opti-Ride, che consente, oltre al lavoro come una normale sospensione, un’inclinazione del telaio in avanti o indietro di 8 gradi rispetto al movimento dei cingoli. La portata idraulica dell’impianto Load Sensing, 224 l/min standard che diventano 321 in optional, permette un sollevamento di 8.100 kg su tutta la corsa del sollevatore. I cingoli sono disponibili in più larghezze, in questo caso sono da 760 mm, ma ci sono anche quelli da 864 mm oppure più stretti, impiegati però solitamente in America e Australia. Il peso operativo è di circa 177 q.li. In aratura, su stoppie di soia, lavora con velocità da 7 km/h nei punti più critici fino a 9 km/h, ad una profondità che sfiora i 50 cm. Data: 5 - 10 - 2015. Località: San Giuliano Piacentino, frazione di Castelvetro Piacentino (PC). Un saluto e un enorme ringraziamento a Renzo Caminati e a Pietro Silva, alla guida del Challenger!