Se "cultura Country" fosse semplicemente sinonimo di canzoni e balli non ci sarebbe alcunché da eccepire. Ma la manifestazione "Country Christmas" ha portato in scena anche quest'anno gli animali (pony, cavalli, vitelli), impiegandoli in spettacoli che riteniamo in netto contrasto con le loro caratteristiche etologiche e con il rispetto loro dovuto. Questi animali sono stati sottoposti a una quattro giorni fatta di show equestri, giochi con il fuoco, acrobazie, numeri di giocoleria, solo per citare alcuni esempi. Non vediamo molta differenza fra queste "discipline" e gli spettacoli circensi, che da sempre condanniamo. Non capiamo quale divertimento ci sia nel rincorrere a cavallo dei vitelli impauriti e rinchiuderli all'interno di un recinto, né quale gioia possa rappresentare per dei cavalli lo stendersi a terra con un addestratore che si pone in verticale su di loro. Nulla di tutto questo può essere realizzato, a nostro avviso, senza il ricorso alla sopraffazione e alla costrizione. Cavalli assoggettati all'uomo, spronati a correre, a volteggiare su se stessi, a camminare all'indietro. E vitelli, quindi cuccioli, spinti da un capo all'altro dell'arena in preda alla paura. Per chi ama queste discipline gli animali non sono altro che strumenti di lavoro da addestrare e impiegare in spettacoli che dovrebbero addirittura divertire. Fintanto che esisteranno reining, team penning, show equestri e altri spettacoli del genere noi saremo sempre contrari al Country, anche a Natale. Perché al Country Christmas non è un Natale buono per gli animali.