Estratto Tramontana 5 - Dalle capre alle vacche: gli animali e l'allevamento Autore delle riprese: Gianfranco Spitilli Luogo e data: Villa Gramenzi di Castellalto (TE), Abruzzo, ITALIA, 02/01/2013 Testimoni: Ermando Gramenzi (1961), Assunta Ruggieri (1965) Coordinate geografiche: 42.674982,13.831989 Testo: Se non si forasse? Scoppia, la pressione interna. La carne cucinata, bollendo, fa vapore e può anche esplodere. Così tutti i vapori escono. Le orecchie...il segno della Croce, siccome sono cattolico l'ho tramandato dai nostri genitori. Perché si fa il segno della Croce? Come una benedizione, un augurio. Così non si sa mai, può succedere di tutto, può anche bruciare. E si fa sempre lì in fronte? Sì. Può anche bruciare. Adesso facciamo una legatura con uno spago molto più spesso. E in quali altre operazioni si fa il segno della Croce? Quando si chiude il forno. Questo è sempre stato tramandato, non l'ho inventato io. E in genere nei lavori che si fanno in campagna si fa anche in altre occasioni? Quando si fa la raccolta delle olive, la semina. Ma dove si fa? La mattina prima che inizia la raccolta delle olive, la prima pianta che fai, si fa il segno della Croce normale per iniziare nel nome del Signore. Quando si preparano altre cose pure, per esempio? Noi in genere quando inforniamo qualcosa. Il pane... Sul pane? Sì. Anche perché noi qui facciamo pure una piccola quantità di pane, d'estate soprattutto, il giovedì perché la gente acquista sia la porchetta che il pane. Quando si scanna il maiale non si fa pure il segno della Croce? Una volta sì. Sul sangue? Sì. Ma ora deve essere ammazzato tutto al macello. Per forza? Sì per forza. Per la vendita della carne sì. Chi se lo cuoceva per conto suo, quando raccoglie il sangue lo può fare. Quando li ammazzo io facendo regolare certificato per il macello a domicilio...sì sì di solito si fa.