WWW.ECCELLENZECAMPANE.IT - In pochi sanno che in passato i maiali su tutto il territorio italiano erano neri. Le caratteristiche morfologiche erano diverse fra loro, alcuni cintati, alcuni macchiati, alcuni privi di setole ma tutti erano prevalentemente neri o grigio ardesia. Razza antichissima originaria della Campania, già nota ai Romani, sembra trarre le sue origini da razze orientali, anche se c'è chi ipotizza che possa derivare da razze iberiche. Le prime notizie risalgono all'inizio del I secolo d.C. sia per quanto scrive Columella nel De re rustica, "a temperata aprica si possono pascere animali senza peli (glabrum pecus)", sia per i risultati dell'esame di reperti archeologici degli scavi di Capua, Pompei ed Ercolano. Animale unico per prelibatezza delle carni e per adattamento ad un nuovo ma vecchio stile di allevamento: quello all'aperto. Questo particolare trattamento va a beneficio delle carni, e con un grasso più dietetico, una vera prelibatezza tutta italiana. Perfettamente adattato agli ambienti poveri della regione Campania, in modo particolare nelle zone collinari della provincia di Caserta, è oggi oggetto di notevole interesse proprio per le sue peculiarità, quali: l'elevata attitudine materna, la rusticità, la capacità di valorizzare alimenti poveri, l'adattabilità al pascolamento, la qualità delle carni particolarmente adatte alla trasformazione. I tratti somatici tipici del casertano sono oltre alla caratteristica cute grigio ardesia e all'assenza di setole: la testa piuttosto lunga, a profilo rettilineo, caratterizzata spesso dalla presenza ai lati del collo di due protuberanze denominate bargigli, tettole o sciucquaglie (dallo spagnolo chocallos, ossia pendenti, orecchini "o' puorco cu' è sciucquaglie").