Agricoltura, Ecosin ~ Il #Sacco chimico - Il futuro contaminato, di Chiara Bellini
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"Più del 50% della popolazione locale monitorata è contaminata dalla molecola tossica del beta-esaclorocicloesano".
La storia dei siti di interesse nazionale italiani (S.I.N.) affonda le proprie radici nel lontano 1997, quando l'allora Ministro dell'Ambiente Edo Ronchi individuò i parametri per individuare i luoghi più inquinati del nostro Paese e per i quali urgeva un intervento immediato di bonifica; gli elementi da prendere in considerazione per dichiarare un sito di interesse nazionale sono la quantità e la pericolosità degli inquinanti presenti, l'impatto che essi hanno nell'ambiente circostante in termini sanitari ed ecologici, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali.
Uno dei siti di interesse nazionale più complessi, dalla storia tra le più travagliate, nonché dei più estesi è quello della Valle del Sacco, che si estende tra le province di Roma e Frosinone.
L'emergenza socio-sanitari scoppiò in quest'area nel 2005, dopo il ritrovamento di numerosi capi di bestiame morti in un affluente del fiume Sacco.
Nel sangue e nel latte di questi bovini fu trovata una molecola altamente tossica, il beta-esaclorocicloesano, contenuto in un pesticida che veniva prodotto dalla SNIA-BPD di Colleferro.
Questa sostanza venne sversata per decenni nei canali di scolo del comparto industriale, defluirono così nel fiume che la propagò nei campi adiacenti dove i contadini coltivavano e allevavano animali.
In base alle analisi eseguite, il 50% della popolazione monitorata è contaminata e non esistendo una letteratura esauriente in proposito, essa stessa sta facendo da campione per la comunità scientifica.
Il web-documentario è stato prodotto da Ecosin, un progetto non-profit di etica socio-ambientale a cura di Morgana Production (ideazione e regia di Chiara Bellini, produzione a cura di Francesco Scura, musiche originali a cura di Valerio C. Faggioni, fotografia e riprese di Luca Gennari, Giuseppe Petitto e Chiara Bellini, montaggio di Diego Busà, e aiuto regia a cura di Isabella Cirillo).
Con la partecipazione di: Alberto Valleriani (presidente di Retuvasa - Rete per la Tutela della Valle del Sacco), Salvatore Spina (Ufficio commissariale per la Valle del Sacco) e Orlando Villoni (Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma).
MORGANA PRODUCTION S.R.L.
http://www.ecosin.it ~ redazione@ecosin.it ~ info@morganalab.eu
Commento
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Salve, vi abbiamo dedicato un articolo: http://www.temporeale.info/6717/top-news/il-sacco-chimico-il-fiume-avvelenato-tra-roma-e-frosinone-in-un-web-documentario.html
"Più del 50% della popolazione locale monitorata è contaminata dalla molecola tossica del beta-esaclorocicloesano". La storia dei siti di interesse nazionale italiani (S.I.N.) affonda le proprie radici nel lontano 1997, quando l'allora Ministro dell'Ambiente Edo Ronchi individuò i parametri per individuare i luoghi più inquinati del nostro Paese e per i quali urgeva un intervento immediato di bonifica; gli elementi da prendere in considerazione per dichiarare un sito di interesse nazionale sono la quantità e la pericolosità degli inquinanti presenti, l'impatto che essi hanno nell'ambiente circostante in termini sanitari ed ecologici, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Uno dei siti di interesse nazionale più complessi, dalla storia tra le più travagliate, nonché dei più estesi è quello della Valle del Sacco, che si estende tra le province di Roma e Frosinone. L'emergenza socio-sanitari scoppiò in quest'area nel 2005, dopo il ritrovamento di numerosi capi di bestiame morti in un affluente del fiume Sacco. Nel sangue e nel latte di questi bovini fu trovata una molecola altamente tossica, il beta-esaclorocicloesano, contenuto in un pesticida che veniva prodotto dalla SNIA-BPD di Colleferro. Questa sostanza venne sversata per decenni nei canali di scolo del comparto industriale, defluirono così nel fiume che la propagò nei campi adiacenti dove i contadini coltivavano e allevavano animali. In base alle analisi eseguite, il 50% della popolazione monitorata è contaminata e non esistendo una letteratura esauriente in proposito, essa stessa sta facendo da campione per la comunità scientifica. Il web-documentario è stato prodotto da Ecosin, un progetto non-profit di etica socio-ambientale a cura di Morgana Production (ideazione e regia di Chiara Bellini, produzione a cura di Francesco Scura, musiche originali a cura di Valerio C. Faggioni, fotografia e riprese di Luca Gennari, Giuseppe Petitto e Chiara Bellini, montaggio di Diego Busà, e aiuto regia a cura di Isabella Cirillo). Con la partecipazione di: Alberto Valleriani (presidente di Retuvasa - Rete per la Tutela della Valle del Sacco), Salvatore Spina (Ufficio commissariale per la Valle del Sacco) e Orlando Villoni (Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma). MORGANA PRODUCTION S.R.L. http://www.ecosin.it ~ redazione@ecosin.it ~ info@morganalab.eu