L’area è situata nel territorio di Nuoro (parte N-E della omonima provincia) da cui dista circa 10 km, nel compendio denominato Jacu Piu. Jacu Piu come Marreri e Baddemanna, rappresenta uno dei luoghi che fanno parte della storia di Nuoro, fatta di fatica e di silenziosa speranza: pascoli e vigne, orti e frutteti, teatro della vita di tutti i giorni, espressione di una città sospesa tra le sue radici legate alla propria terra. L’area di Jacu Piu apparteneva alla famiglia Mannironi da circa un secolo. La parte valliva e pianeggiante era di proprietà del canonico Pasquale Lutzu, un alto prelato del capitolo della cattedrale di Nuoro. La parte montana, invece, venne acquistata da Domenico Mannironi alla fine dell’Ottocento. Diventò un’unica proprietà in seguito al matrimonio tra Domenico Mannironi e una nipote del canonico Lutzu, Maria Antonia. Nella zona sono presenti alcune tracce della civiltà nuragica. A metà del costone del monte rivolto verso nord, esiste infatti un picco roccioso chiamato Nuragheddu, che prende il nome proprio da un insediamento nuragico. Ai suoi piedi, in una piccola conca, sono ancora visibili i resti di un pozzo sacro. Nella parte orientale dell’area, quella che confina con il Monte Ortobene, esiste un’antica necropoli, saccheggiata dai tombaroli negli anni Settanta. Oltre a manufatti in bronzo, sicuramente risalenti all’epoca nuragica, furono rinvenuti anche reperti in metalli preziosi di epoca successiva. Quasi sicuramente della civiltà punica e dell’epoca imperiale di Roma. Monete risalenti all’epoca di Diocleziano e di Costantino Imperatore furono trovate vicino alla chiesetta ormai in rovina di San Teodoro. Secondo alcune testimonianze, la chiesetta sarebbe stata costruita sui resti di una struttura nuragica. Lungo la valle di Marreri, secondo quanto scritto da Goffredo Casalis nel suo Dizionario Geografico, passava una delle antiche strade romane notate nell’Itinerario di Antonino. E’ quindi molto probabile che le monete ritrovate vicino alla chiesetta di San Teodoro siano la traccia di un insediamento romano non scoperto. La casa colonica, o meglio la struttura originaria, risale al 1925. Lo prova un’iscrizione in pietra: D.M. 1925, dove D.M. sta per Domenico Mannironi. Secondo il racconto di alcuni anziani, l’iscrizione sarebbe stata fatta utilizzando il vecchio marchio per il bestiame dell’azienda familiare. Nel 2002, nella casa colonica di Jacu Piu, è stato girato il quarto episodio del film “Ballo a tre passi” del regista dorgalese Salvatore Mereu, che ha vinto il Premio della Critica alla mostra del cinema di Venezia nel 2003. Come si raggiunge Alla proprietà vi si accede dalla statale Nuoro-Siniscola ("la Solitudine") all’altezza del km 9: da qui si percorre per circa 1 km la procinciale Malamatu e si imbocca la strada vicinale Ziminaru. La proprietà ad ovest dista poche centinaia di metri dal complesso forestale del Monte Ortobene. Testo tratto dal Sito: http://www.sardegnaambiente.it/j/v/1189?v=2&c=7216&s=12021