In ultima analisi, non è dunque un pugno di governanti quello che ci schiaccia, ma è l'incoscienza, la stupidità dei montoni di Panurgo che costituiscono il bestiame elettorale. Noi lavoreremo senza tregua in vista della conquista della felicità immediata, restando partigiani del solo metodo scientifico e proclamando con i nostri compagni astensionisti: L'ELETTORE, ECCO IL NEMICO! E adesso alle urne, bestiame! (Manifesto dei redattori del giornale francese LAnarchie, 1906) Il teatro - Pirandello insegna - possiede una sua metadimensione, una volta entrati nella quale è difficile distinguere il pubblico dagli attori, la realtà dei personaggi del dramma dalla realtà di chi al dramma assiste. Non è perciò inverosimile che il pubblico di ovini si metta anche stavolta in fila, zitto zitto, per salvare l'Italia dal nazismo di Berlusconi o dal "comunismo" di Veltroni. Non è detto che non ricominci a ciarlare, perfino in quest'estrema notte delle speranze, di mali minori e di esercizio dei propri diritti (è così che viene chiamato l'accorrere dei ruminanti alla tosa al risuonar del campanaccio pastorizio). Se così sarà, questa volta sarò io a godermi lo spettacolo. Guarderò ballare le marionette sulle assi della ribalta, ma anche quelle nella sala gremita, tutte manovrate dagli stessi fili, tutte rassegnate a vivere o morire secondo il volere dei direttori artistici. Mi farà ridere e sentire un po meno marionetta, anche se sono, in realtà, solo una marionetta che ha la sciagura di vedere i suoi fili. E che ha avuto la fortuna, per caso, per puro caso, di scoprirsi un giorno di tanti anni fa in un teatro molto più grande.