Brasilia (askanews) - Gas lacrimogeni per reprimere la protesta di capi-indigeni brasiliani che, armati di arco e frecce, hanno invaso le strade della capitale Brasilia per manifestare contro i Mondiali di calcio. Circa 500 capi-villaggio indio, prevenienti principalmente dalla zona amazzonica, indossando i loro costumi tradizionali e con il viso dipinto nei colori delle rispettive tribù si sono ritrovati nella piazza in cui ha sede il governo brasiliano, bloccando le vie d'accesso prima di marciare verso lo stadio della città. In poco tempo la tensione è salita è addirittura alcuni degli indigeni hanno lanciato frecce contro i poliziotti che gli sbarravano la strada; un agente è stato colpito a una gamba ed è stato operato d'urgenza. Motivo della protesta: le spese per la Coppa del mondo, giudicate eccessive e inutili per uno Stato in cui, per gran parte della popolazione, mancano ancora risorse primarie come Sanità e Istruzione. La popolazione indigena in Brasile rappresenta circa lo 0,3% su un totale di 200 milioni di abitanti e di recente ha organizzato diverse proteste contro il governo di Dilma Roussef, accusata di aver limitato i confini delle loro terre d'origine e perseguito una politica a favore dell'agricoltura intensiva che danneggia la foresta. (Immagini Afp)