30 gennaio 2016 un gruppo di cittadini volontari effettua un'attività di pulizia dell'alveo del torrente Vernotico in località Valle dei Mulini, Gragnano, Na. L'iniziativa è stata organizzata dal circolo Legambiente Woodwardia e dal comitato Gli amici della Valle dei Mulini. In 7 ore di attività di pulizia individuati rifiuti di ogni genere: amianto, carogne in putrefazione, computer, pneumatici, asfalto, materiale di risulta edile, carrozzeria di auto, televisori. Una stagione con scarse piogge ha fatto retrocedere la fitta vegetazione riportando alla luce una unica immensa discarica che va dall'ingresso della Valle al borgo medieovale di Castello. Eppure si tratta di un luogo straordinario dal punto di vista storico ed ambientale: È lunga poco più di 2 km, con accesso dal centro cittadino, nelle vicinanze di altri luoghi di notevole interesse culturale e turistico, la Valle dei Mulini di Gragnano, vero e proprio parco naturalistico del territorio dove tra archeologia industriale e natura si dispiega uno dei paesaggi più caratteristici della provincia di Napoli. La valle prende il nome dai mulini che sin dal XIII secolo svolgevano attività molitoria in quel luogo naturale continuazione della Valle dei Mulini e delle Ferriere di Amalfi, che si trova nel versante meridionale una volta valicato il monte Cervigliano che domina la valle gragnanese. Proprio il contatto geografico, da cui è scaturito quello commerciale, tra Amalfi e Gragnano, luogo di transito per chi da Pompei e Castellammare voleva raggiungere il versante amalfitano via terra, deve essere stato all’origine dell’attività molitoria nella zona, a cui ben presto si unì la produzione di tessuti tra cui grande importanza ebbero le sete, molto rinomate. La via di collegamento fondamentale conduceva al mare da cui arrivava il grano e da cui partiva il prodotto finito, e permise ai quasi trenta mulini costruiti nella valle di soddisfare il fabbisogno dei panettieri di Napoli e dei paesi limitrofi. È il torrente Vernotico, privo di acqua nei periodi di assenza di pioggia, alimentato dalla sorgente della Forma, la fonte per i vari mulini sparsi nella valle. Un vero e proprio sito di archeologia industriale che mostra le attività produttive svolte dal medioevo fino allo scorso secolo (Fonte: www.ecampania.it)