I Butteri, la Monta Maremmana e la Fitetrec-Ante Una realtà economica da valorizzare Significativa e qualificata presenza della FITETREC ANTE a Expò 2015.Da oggi sino a giovedì 24 settembre presso l’ area espositiva della Regione Lazio all’interno del Padiglione Italia verrà proiettato in anteprima il video che la FITETREC ANTE unitamente alla Regione Lazio e all’ A.R.S.I.A.L ha realizzato per rendere omaggio a una eccellenza del Lazio. Perché i butteri? Perché rappresentano il proprio territorio. Sono il popolo della Maremma. Un binomio inestricabile. Un rapporto inossidabile. Secolare. Anche se il territorio si è in parte modificato, le città allargate, le campagne inurbate. Ma la tradizione dei butteri resta forte e viva, immutata nel tempo. E non è solo tenuta in vita, anche se pur sempre da un manipolo di pionieri e appassionati. È praticata, coltivata, tutelata. Per la verità si tratta di una realtà che affascina e conquista ancora, giorno dopo giorno. Perché è al tempo stesso anche una necessità stringente. Quel che si dice uno stile di vita. Una via di fuga da un presente asfissiante. Pur non essendo esclusivamente il desiderio di un bagno nel passato. È un qualcosa di più. È un misto di esigenze, bisogni, necessità. Materiali ed persino esistenziali. È con questo atteggiamento che i più si avvicinano oggi ai cavalli maremmani, tolfetani, eccetera, alla monta da lavoro maremmana e alla vita dei butteri nelle due regioni d’origine e di appartenenza, il Lazio e la Toscana. Non è solo folclore. È anche uno sport. E pure qualcosa di più di uno sport puro e semplice. Non solo turismo tout-court. E tutt’altro che deteriore, del tipo mordi&fuggi, quel genere di turismo che attanaglia e soffoca in generale la vita di tante nostre città d’arte. Il turismo equestre è invece il riconoscimento del valore, prima di tutto storico ma anche presente, di un mondo e della sua identità. Ed è anche il tentativo, da parte dei più, di potersene riappropriare, rivivendone se non altro l’atmosfera. O anche solo immaginandola cercando di immedesimarvisi. Un mondo ricco e forte, denso di humus, storie, racconti, leggende, luoghi, casali, cibi, vecchi sapori e antichi umori. Un mondo che ci potrebbe apparire romantico ma non certo privo di regole, codici, riti, miti e passione. Con espressione forse un po’ stereotipata, ma che rende il concetto, si può dire decisamente un ambiente duro ad uso di “uomini veri”. E poi quello della monta è anche uno sport a tutti gli effetti. In piena regola e con tutte le sue regole. Basti segnalare che di recente la Federazione Italiana Turismo Equestre TREC ANTE ha deciso di avviare al suo interno proprio la disciplina sperimentale chiamata “Monta Maremmana”, che ha già un suo specifico regolamento che verrà definito, approvato e introdotto entro la fine di quest’anno. Ciò che consentirà ad esempio agli attuali istruttori della stessa Federazione di poter frequentare dei “Master in Monta Maremmana” in modo tale da poter diventare “Istruttori di specialità” con tanto di riconoscimento sulla Patente federale e dietro rilascio di un apposito attestato. Tutta questa apertura ed evoluzione del mondo equestre consentirà nel breve-medio periodo di avviare e aprire nuove altre scuole per giovani cavalieri all’interno degli stessi centri ippici specializzati, riconoscibili al grande pubblico per la grande targa con il logo della Monta Maremmana appesa o effigiata all’esterno dei tanti e diversi circoli e maneggi. Una simile operazione non potrà che incoraggiare e innescare un circolo virtuoso all’interno e all’esterno del mondo equestre.