Lisbona (askanews) - I pastori si lasciano cullare dallo scampanellio del gregge, un suono che riecheggia da mille anni nelle campagne dell'Alentejo. I campanacci fabbricati artiginalamente in questa regione rurale del Portogallo sono stati dichiarati patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco il primo dicembre. "Amo questo rumore, è meraviglioso - spiega il pastore Adelino Timoteo - E' come un Gps per le pecore. Se una di queste si sposta le altre la seguono grazie al rumore del campanaccio". Le campane di ogni forma e dimensione sono fabbricate ad Alcacovas, un borgo di duemila abitanti, considerato la capitale europea dei campanacci. Oggi è rimasta solo una fabbrica. "Per avere una buona campana bisogna saperla fabbricare bene, certo, ma soprattutto occorre saperla accordare", spiega l'artigiano Jose Luis Reis Maia. Dopo un giro in un forno a 1200 gradi, una volta raffreddato, il materiale in ferro e latta è lavorato per trovare la giusta sonorità. Francisca è l'unica donna a esercitare questa vera e propria arte. "La produzione rischia di fermarsi. Dato che c'è poco rendimento economico, in pochi sono disposti ad occuparsene. Io amo farlo, è tutto. Siamo riusciti a salvare le campane", racconta Francisca. E il riconoscimento dell'Unesco potrebbe essere utile a scongiurare che spariscano dalla circolazione. Un auspicio per tutti gli abitanti di questa povera regione che sperano di lasciarsi cullare ancora a lungo da questo suono antico.