Palermo - servizio di Rossella Puccio - "La mia vagina era il mio villaggio La mia vagina era verde, campi d'acqua rosa tenero, mucca che muggisce sole che si posa dolce ragazzo che tocca leggero con un morbido filo di paglia bionda. C'è qualcosa tra le mie gambe. Non so cos'è. Non so dov'è. Io non tocco. Non ora. Non più. Non più da allora", questo è uno dei brani del libro 'I monologhi della vagina' di Eve Ensler, portati sul palco del Teatro Garibaldi Aperto il 14 febbraio nell'occasione del One Billion Rising, giornata mondiale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. Eve Ensler nel 1996 decise di raccontare attraverso le voci di donne differenti per età, etnia, storie e orientamento sessuale la storia di donne, madri, amanti, figlie, sorelle e del proprio corpo sconosciuto e spesso violato. Sono le donne dei remoti paesi in guerra, vittime dell'odio che raccontano alla giornalista statunitense il proprio orrore, come un appendice che aspettava di ottenere voce. A questi racconti atroci si alternano anche quelli più leggeri, che strappano un sorriso tratteggiando perfettamente il complesso e spesso silenzioso universo femmineo legato alla vagina, vulva, 'patatina, 'bottoncino', 'là sotto'. Destrutturazione dei tabù legati alla vagina, e più in genere all corpo femminile (sesso, mestruazioni, parto, omosessualità) vissuto talvolta come una colpa. Un libro denuncia, tra quei racconti intimi ci sono anche quelli che sgranano in maniera toccante e cruda il fenomeno della violenza femminile, perché le voci sono quelle delle donne che lo hanno subito. Il titolo dettò scalpore da subito già dalla scelta del titolo 'I monologhi della vagina' che colpì soprattutto gli imperanti moralismi, ancora in vigore. Così da quell'anno questo libro, e il movimento a esso collegato V-Day, creato dalla stessa Ensler, girano il mondo tra letture e recital teatrali, per dire, ma soprattutto per rivoluzionare. Lo spettacolo offerto dal Coordinamento Antiviolenza 21 luglio e tutte le associazioni annesse è stato organizzato anche per promuovere e sostenere le attività dell'Associazione Le Onde, centro antiviolenza.