È noto come le prime civiltà siano sorte lungo corsi d’acqua che, soprattutto quando regolamentati, sono stati capaci di assicurare lo sviluppo dell’agricoltura e poi delle prime manifatture grazie sfruttamento di quelle acque per la produzione di forza motrice. Studi e progetti sempre più grandi, molti dei quali non realizzati, hanno portato gli utilizzatori dell’energia di quelle acque sempre più lontano dai corsi dei fiumi grazie alla possibilità di trasportare a distanza l’elettricità. Sebbene storicamente i laghi abbiano richiamato l’attenzione per la necessità di bonificare i terreni contermini o per l’utilizzo irriguo delle loro acque, il convegno vuole richiamare l’attenzione sui non rari casi di loro sfruttamento a fini energetici. Di tale utilizzo si contano molti esempi soprattutto a partire dagli inizi del Novecento, quando diventa possibile realizzare degli invasi artificiali che spesso, per le loro dimensioni, hanno un forte impatto sul paesaggio e sull’assetto idrogeologico di ampi territori.