Roma, (askanews) - I pomodori sono biologici e i polli allevati in impianti di produzione di biogas. Nella fattoria Songhai, in Benin, non viene buttato nulla. Da quando è stata creata, 30 anni fa, è diventata un modello per le fattorie africane. L'ideatore è padre Godfrey Nzamujo. L'obiettivo? Uno strumento di lavoro per combattere la povertà e la migrazione rurale in Africa; massimizzare la produzione senza l'utilizzo di prodotti chimici, troppo costosi per gli agricoltori e dannosi per la salute. "Non si tratta solamente di produrre, ma di produrre in modo pulito - spiega il fondatore di Songhai - è una produzione che garantisce la buona salute per produttori, consumatori e per il suolo. Abbiamo cercato di mettere l'agricoltura al centro della natura e delle persone". Da una piccola porzione di terreno, nel 1985, ora Songhai si estende su uno spazio di 24 ettari. I prodotti vengono poi distribuiti creando una vera e propria micro-economia. "Abbiamo in mente questa immagine dell'Africa, l'Africa che tende la mano, l'Africa che è vittima, ma quando guardiamo ai giovani, vediamo una generazione che si dà da fare, pronta a mettersi in discussione e a guardare al futuro". Songhai è diventata anche una realtà educativa di spessore. Ogni anno, infatti, vengono selezionati e impiegati nella struttura 400 studenti. Un modo educativo per far cambiare la mentalità dei giovani. Immagini: Afp