CARRU’. La Casa della Piemontese sorta a Carrù, nell’area che ospita l’Anaborapi in via Trinità 32, è la prima realizzazione del genere in Italia, fra tutte le razze autoctone di bovini, e la seconda assoluta in Europa dopo la Maison du Charolais di Charolles. Nella regione borgognona, la Maison è diventata una tappa obbligatoria per allevatori, turisti e gourmet. E’ quanto si prefigge in ambito nazionale la Casa della Piemontese, che entrerà, a partire dal nuovo anno, nei pacchetti dei tour operator e dell’incoming turistico locale. Sarà un modo nuovo e avvincente di scoprire la razza bovina più diffusa in Italia, patrimonio di una terra che sa custodire le sue nobili tradizioni. Un progetto fortemente voluto dall’Anaborapi, presieduta da Albino Pistone, che ha investito oltre 1 milione di euro, sostenuti da autofinanziamento e da contributi pubblici (Regione Piemonte, Provincia e Camera di commercio di Cuneo e dalle Fondazioni delle Casse di risparmio di Cuneo, Torino, Fossano e Saluzzo). L’allestimento della Casa è di grande suggestione. Dalla marcia degli zebù pakistani che nel Paleolitico raggiunsero le nostre valli incrociandosi con gli Aurochs, alla mitologia greca che vide Zeus innamorato di Europa trasformarsi in un toro bianco, arrivando a illustrare le moderne tecniche di allevamento e produzione, la nuova struttura documenta e fa vivere la straordinaria epopea di una razza unica. Tutto ciò è nato da una ricerca certosina durata più di tre anni, volta a raccogliere e ordinare foto e video d’archivio, a registrare interviste, momenti di vita contadina, controlli veterinari, lettere, verbali d’assemblea, e ancora attrezzi, dispositivi, og­getti che a loro volta raccontano il passato e confermano il presente Tra antiche memorie e l’attualità zootecnica fatta di tecnologia e sperimentazione genetica di alto livello, la narrazione della Piemontese continua all’interno della Casa rivelando i segreti del Fassone e di una carne fra le più pregiate al mondo per caratteristiche nutrizionali, dietetiche e gastronomiche. Per facilitare il percorso, la Casa della Piemontese propone al piano terra il mondo allevatoriale di ieri e di oggi, compresa la dieta alimentare ben diversa tra vitelli e manze. Un excursus ispirato da un rigoroso criterio filologico e illustrato da specifici momenti didattici, in cui è centrale la figura del bovino dal tipico mantello bianco-fromentino. Una scala ad ampie volute disseminata di monitor, che richiama un’ideale salita ai pascoli d’alpeggio, porta al primo piano, dedicato alla generosa offerta di carne sana e magra (insieme a molti altri sorprendenti prodotti) della Piemontese. Qui c’è spazio per la degustazione guidata, all’insegna del cooking & tasting. Mentre gli assaggi vengono preparati espressi sotto gli occhi del pubblico, si può imparare - grazie al ricco apparato iconografico e multimediale - a riconoscere i tagli della carne e le modalità di consumo. La Casa della Piemontese si pone fin d’ora come attrattiva non solo per l’utenza specializzata ma per il flusso turistico sempre più interessato al settore agroalimentare e alle produzioni tipiche declinate sulla biodiversità. http://www.anaborapi.it