Il traffico di Delhi e l'incessante rumore dei clacson la quantità di persone che vivono in strada le mucche che ti attraversano la strada, e i dromedari che ti passano a fianco fermi ad un incrocio per un tempo infinito i venditori ambulanti che non si arrendono mai la corsa per arrivare alla Moschea per poi esser chiusi fuori la suggestiva tomba di Ghandi il tempo scandito in secondi da Anup e le sue perle di saggezza indiana.. "Ognuno deve vivere vita a suo modo" le infinite ore passate sul pulmino e le tanto agognate soste idrauliche il grazioso omino "filo diretto" riso, pollo, curry e noodle, e ancora riso, pollo, curry e noodle il viaggio in jeep per raggiungere la dimora del Marajà il meraviglioso Palazzo dei venti di Jaipur l'incantatore di serpenti che nella mia immaginazione da bambina rappresentava l'India la salita all'Amber fort a dorso dell'elefante con il "cocchiere" che non vuole farci scendere prima di aver preso la mancia l'osservatorio astronomico e il sole a picco sulle nostre teste i palazzi reali che ti trasportano davvero all'epoca dei marajà e degli imperatori Moghul un coca e rum alle quattro del pomeriggio in un negozio di gioielli con dei compagni di viaggio praticamente astemi la cena sotto le stelle nella dimora del principe la camera di The others a Karauli e la stanza degli orrori l'ultima notte a Delhi gli aquiloni che volano in cielo dal tetto del palazzo reale di Karauli la cerimonia Aarti in onore del dio Krishna e le mille emozioni provate i bambini lungo la strada per Fatehpur Sikri che parlano italiano meglio di tanti italiani i bazar colorati e dal profumo di incenso e spezie, e contrattazioni infinite, e una valigia piena di elefantini e molto altro la città di Agra, così diversa da Delhi e Jaipur la corsa in risciò per arrivare al Taj il Taj Mahal, una lacrima di marmo posata sulle guance del tempo gli intensi sguardi della gente che ti entrano nell'anima This was my India, my Incredible India