Si è chiuso con la festa del pane il convegno Il Codice del Paesaggio delle Caverne promosso dall'ITKI - UNESCO. Il video sintetizza alcuni aspetti del convegno e della festa. Si ringraziano tutti i partecipanti al convegno, i presenti nelle foto, la comunità di Matera e coloro che hanno ispirato il video in particolare: Antonio Infantino autore della colonna sonora Tara'n trance. Lino del Frà autore del documentario del 1959 con il grande Ernesto de Martino. Folco Quilici per i brani su San Giorgio Lucano. Roberto Linzalone autore della performance. Il video è un omaggio a Carlo Levi al cui dipinto Italia '61 è ispirato e a Rocco Scotellaro di cui ricorrono i 60 anni della morte. da Energeo: La "cerimonia della mietitura" è un rito che si perpetua ancora a San Giorgio Lucano con la messa in scena del sacrificio dell'ultimo covone fatto dai falciatori e la spoliazione della vergine rappresentazione di morte, espiazione, fecondità e rinascita. Il documentario etnografico girato nel 1959 da Lino Del Frà, "La passione del grano" è stato presentato a Palazzo Lanfanchi, a Matera, dove si è svolto il Convegno internazionale UNESCO "THE LANDSCAPE OF THE CAVES - The Cut Rock Cities Traditional Knowledge For The Proper Management of Ecosystems", organizzato in occasione del 20° anniversario dell'iscrizione della "Città dei Sassi" nella World Heritage List UNESCO e della nomination del capoluogo lucano come Capitale Europea della Cultura 2019, con la partecipazione dei più qualificati esperti internazionali. Una manifestazione di grande interesse internazionale perché costruita su temi di grande attualità: l'abitare in grotta; l'architettura naturale; la geotermia passiva; il tipo di struttura urbana, divenuta oggi un modello per le più avanzate ricerche di bioarchitettura, sulla città sostenibile, l'economia verde e la problematica della qualità del paesaggio, della produzione, del cibo, della vita e della rinascita e salvaguardia del territorio. Il Pane è diventato il vero protagonista della giornata conclusiva in una manifestazione di folla festante accorsa per la presentazione della forma di pane più grande che la città di Matera e forse tutta la Basilicata abbia mai messo sulle tavole. Un pane da record lungo quattro metri e pesante circa 60 chili, distribuito a tutti in piazzetta Pascoli, dove si sono visti, quasi per incanto, i volti e la vita della lucanità, gli stessi volti dei contadini inquadrati nel Vangelo di Pasolini nei Sassi di Matera e poi ritratti da Carlo Levi nell'opera che dipinse in occasione della Mostra delle Regioni tenuta a Torino nel 1961, nell'ambito dei festeggiamenti per il centenario dell'Unità d'Italia. Il grande pannello è oggi conservato a Palazzo Lanfranchi, dove si è svolto l'evento organizzato da ITKI UNESCO e da Ipogea, con il supporto di Energeo come media partner. "Lucania 61" rappresenta l'impresa pittorica di maggiore impegno compiuta da Carlo Levi, dove lo scrittore e pittore torinese ha riassunto i motivi più salienti del suo lungo discorso sul Mezzogiorno e sulla Lucania, "con il suo contenuto di umanità, di dolore antico, di lavoro paziente, di coraggio di esistere". L'autore di Cristo si è fermato ad Eboli li chiamava "i volti del popolo", nei cui occhi sono rappresi i destini. Sono i volti di una Lucania che esiste ancora. E' stato proprio il pane il protagonista dell'evento "Pane universale Matera Capitale" ideato dal poeta locale Roberto Linzalone e organizzato dal Comune di Matera e dalla Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici della Basilicata per celebrare i 20 anni di iscrizione della città nell'elenco UNESCO del Patrimonio mondiale dell'umanità e per festeggiare tutti insieme l'ingresso di Matera nella short list delle città candidate a Capitale europea della cultura per il 2019. Qualcuno ha voluto intravedere nel pane sistemato su un carretto tipico della tradizione materana, trasportato in corteo, offerto alla popolazione, una rappresentazione simbolica del passato. Una cerimonia che ha voluto ricordare un'agricoltura cerealicola che non conosce macchine e non va al di là dell'aratro, della falce e della trebbiatura a mano o animale. Ma di certo andrà verso il futuro. In effetti i diritti e la dignità umane sono gli obiettivi ai quali punta l'azione UNESCO sul paesaggio per costruire un futuro più equo, più giusto e più pacifico.