By Stéphane Chopin (segue,vedere see info) http://www.significative.fr/ in French e in English http://www.tchinaghen.org/ http://www.tlaxcala.es/pp.asp?lg=it&reference=5334 Il Niger è il terzo esportatore mondiale di uranio, Per il 2030 l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) prevede un aumento minimo del 20% della potenza nucleare installata nel mondo (83% secondo la «proiezione alta»). Secondo la World Nuclear Association (WNA), oltre ai trentaquattro reattori elettronucleari in costruzione ne sono previsti altri novantatré, principalmente in Cina, India, Giappone e Russia. L'accresciuto bisogno di combustibile nucleare, come pure la prospettiva dell'esaurimento delle cosiddette risorse «secondarie» (in particolare l'uranio militare riconvertito), rilanciano lo sfruttamento e l'estrazione mineraria dell'uranio naturale. Il Niger, ricco di uranio, è anche uno dei paesi più poveri del mondo (174° sulla scala dello sviluppo umano) e deve regolarmente far fronte a gravi crisi alimentari. Nel novembre del 2007 la Sino-Uranium, filiale della compagnia statale cinese China National Nuclear Corporation (CNNC) che dal 2006 esplora l'importante concessione di Tegguida, ha ottenuto il permesso di estrazione per il giacimento di Azelik. Inoltre i permessi di prospezione sono stati concessi a una ventina di società «minori» canadesi, australiane, sud-africane, indiane e britanniche. Le concessioni minerarie (accordate o in fase di negoziazione) si estendono su quasi 90.000 chilometri quadrati sul margine ovest del massiccio dell'Aïr (regione di Agadez), territorio situato tra la frontiera algerina e la falesia di Tiguidit. Non è stata condotta alcuna consultazione con le popolazioni del Nord (almeno 300.000 persone, soprattutto Tuareg) i cui territori ancestrali sono stati concessi alle compagnie. Agli abitanti della zona di Tegguidda nTessoum (a ovest di Agadez) è stato ingiunto di evacuare l'area (circa 2500 chilometri quadrati) concessa alla Sino-Uranium. La Niger Uranium Limited, che ha avviato la prospezione a Ingal e Ighazer, ha proibito agli allevatori l'utilizzo dei pozzi per abbeverare il bestiame. Attorno al sito di Imouraren le attività di esplorazione condotte da Areva fanno fuggire le mandrie e rendono impossibile la pastorizia. Le occupazioni tradizionali delle popolazioni lo sfruttamento artigianale del sale, la coltivazione delle oasi e soprattuto la pastorizia transumante così come il complesso organismo della loro organizzazione sono seriamente minacciati. La futura zona mineraria copre le principali aree di nomadizzazione, compresi i ricchi pascoli della piana di Ighazer (6), luogo della cura del sale, ritrovo annuale di decine di migliaia di allevatori che permette di sottoporre le mandrie a un trattamento mineralizzante. Discariche radioattive a cielo aperto Inoltre la messa in produzione di nuovi siti, prevista per il 2010 (Azelik) e il 2012 (Imouraren), raddoppia i timori sollevati da una prima analisi della situazione radiologica e sanitaria delle due città minerarie esistenti, Arlit e Akokan. Questo studio è stato condotto tra il 2003 e il 2005 su richiesta dell'associazione locale Aghir In Man dalla Commissione di ricerca e informazione indipendenti sulla radioattività (Criirad) e l'organizzazione non governativa di giuristi Sherpa (7). Secondo la Criirad, l'acqua distribuita alla popolazione (più di mille abitanti) presenta dei livelli di radioattività che superano le norme di potabilità internazionali. Gli scarti radioattivi sono immagazzinati all'aria aperta da molti decenni. I rottami industriali vengono rivenduti, recuperati dalla popolazione e utilizzati come materiali di costruzione o utensili per la cucina. Nel maggio del 2007 la Criirad ha segnalato alla direzione di Areva e al Centro nazionale di radioprotezione del Niger la presenza di «sterili» (residui dell'estrazione) sul suolo pubblico e livelli di radiazione gamma fino a cento volte superiori alla norma. In assenza di una vera perizia scientifica, i rischi a lungo termine per la salute sono difficili da valutare (8). Tuttavia Sherpa sottolinea il moltiplicarsi dei casi di malattie respiratorie e polmonari gravi, che sarebbero stati sistematicamente nascosi ai pazienti dai due ospedali costruiti e gestiti dalla Somaïr e dalla Cominak. La route de l'Uranium est la seule route valable du Nord Niger, large et toute droite de Niamez à Agadez et ensuite jusqu'à Arlit, la ville minière construite par l'uranium français. Ces images ont été prises en 1996 à l'approche d'Arlit, alors que commencent les bidonvilles touaregs qui s'étalent autour de la ville. Sans autorisation spéciale de l'armée régulière, il n'était pas possible de se rapprocher davantage. Mais on devine que le bidonville devient de plus en plus dense. Sur la guitare du chanteur, un autocollant "Afrique - service français".