Nessun bambino al mondo vorrebbe essere separato dalla madre alla nascita. Nessuna madre lo sopporterebbe. Gli orrori e le vittime della produzione del latte non compaiono mai sulle confezioni, ma sono inclusi nel prezzo. La gente crede che il latte “nasca” in bottiglia ma la lattazione e quindi la produzione di latte è possibile solo dopo la nascita del vitello, che viene separato dalla mucca poco dopo la nascita. La madre disperatamente lo cercherà invano per giorni. Suo figlio, isolato in un box e costretto ad una alimentazione artificiale, se maschio verrà macellato e fatto a pezzi entro pochi mesi (6-7 mesi), se femmina trascorrerà alcuni anni, imprigionata in un allevamento, a figliare per produrre latte. Dopo cinque o sei anni di questa vita (in tanti casi molto meno), ormai esausta e sfruttata al massimo, la mucca verrà venduta per essere fatta a pezzi e raggiungere anche lei i consumatori, in vaschette incelofanate. L'industria del latte è tra le più terribili e sterminate sorgenti di sofferenza e morte animale presenti sul pianeta e perpetrate dall'uomo ai danni degli Animali. Nel mondo reale, nessun allevatore – neppure in un allevamento biologico – potrebbe evitare di far uccidere i vitelli nati maschi, ne mantenere "inutilmente" le mucche di "fine carriera", così da loro definite. Per mantenere un numero così grande di ”capi improduttivi” occorrerebbero infatti estensioni di terreno e un dispendio di quantità di risorse tali da rendere fallimentare qualsiasi tipo di allevamento. Prendi coscienza - Non finanziare ed alimentare questo oceano di sangue quotidiano - Vivi Vegan. Informati. http://laverabestia.org