Milano (askanews) - Nel 2013 della non fiction letteraria brilla un piccolo capolavoro come "Tennis" di John McPhee, storia dilatata di una sfida tra Arthur Ashe e Clark Graebner nonché della vita monomaniacale del giardiniere capo di Wimbledon. Accanto a questo, ecco la biografia di David Foster Wallace firmata dal giornalista D.T. Max, "Ogni storia d'amore è una storia di fantasmi", omaggio appassionato, ma non agiografico al talento dell'autore di "Infinite Jest". Un'altra biografia letteraria, ancora non tradotta in italiano, ha lasciato il segno: "Roth Unbound" di Claudia R. Pierpont, storia della vita di Philip Roth, tra le vicissitudini personali e quelle della sua incredibile bibliografia. E poi, in tema di libri che stiamo ancora aspettando, merita una citazione "How Literature saved my Life" del critico e scrittore David Shields, ennesimo esempio di quel genere ibrido e affascinante che sono i personal essay. Ma un libro ancora più inconsueto è quello che consiglia il "libraio digitale", Simone Proserpio, direttore della libreria Open di Milano: "Atlante delle isole remote, è un catalogo di posti che probabilmente nessuno di noi ha mai visto e mai vedrà nella vita". Un'ultima parola la riserviamo alle ripubblicazioni del 2013, tra le quali spicca il poderoso "L'avversario" di Emmanuel Carrère, viaggio a occhi aperti nel male assoluto della vicenda di Jean-Claude Romand, e accanto a lui il ritorno del primo grande libro innovativo di Roberto Bolano, la raccolta di finte biografie "La letteratura nazista in America". Insieme a loro da ricordare anche il ritorno, 40 anni dopo l'uscita negli Stati Uniti del leggendario "L'Arcobaleno della Gravità" di Thomas Pynchon, romanzo totemico simbolo di un'intera epoca che ancora oggi ha molto da dirci sulla letteratura, del passato ma anche del futuro.