Adam e Jean hanno attuato il loro piano, durante il periodo della raccolta dei pomodori, armati di un semplice cellulare. Hanno ripreso e documentato i casolari diroccati in cui vivevano, mettendo in evidenza i disagi igienico-sanitari e le precarietà abitative delle dimore in cui trovavano rifugio per la notte. Ma non solo. Perché hanno anche mostrato come vengono prelevati dai caporali a bordo di un furgoncino, come vengono accompagnati nei campi, come vengono sfruttati per il lavoro che svolgono. «Non è stato facile fare le riprese con il cellulare. Abbiamo pensato di fare questo filmato per far vedere alla gente dove abitano gli immigrati, come sacrificano la loro vita e come vengono sfruttati» ha detto Jean Yameogo, 30 anni e dal 2008 in cerca di fortuna in Italia. VINCITORE DEL PREMIO JERRY MASLO «merita il riconoscimento non solo perché racconta le terribili condizioni di vita e di lavoro degli immigrati africani , ma perché le rappresenta dall’interno, mostrando aspetti del loro lavoro che difficilmente avrebbero potuto essere ripresi da un occhio esterno».