Agricoltura, mé Grand Turìn - testo di Giovanni Arpino (ri-elaborato da me) - musica mia
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mé Grand Turìn
- testo di Giovanni Arpino (ri-elaborato da me) -
musica mia
in Memoria di mio papà
e di tutti i tifosi del Toro, della sua generazione
traduzione in italiano del testo che canto :
rosso come il sangue, forte come il barbera
voglio ricordarti adesso, mio Grande Torino
unica e sola la tua bellezza era
in quegli anni di preoccupazioni, mio Grande Torino
venivamo dal niente, da guerra e fame
da carri bestiame, tessere, galera
e fratelli morti in Russia o da partigiani
famiglie sradicate, dispersa ogni bandiera
eravamo poveri, lividi, spaventati
neanche un soldo addosso
e per lavorare dovevamo
sorridere, darci da fare, pregare
fino all'ultima goccia del nostro fiato
fumare voleva dire una cicca in 4
per divertirci dovevamo ridere di ben poco
per mangiare, mangiavamo... mangiavamo perfino i gatti
eravamo proprio nessuno, i furbi come gli sciocchi
la nostra gioventù... ma un fiore l'avevamo
e quel fiore eri tu, mio Grande Torino
tagliata nell'acciaio era la tua bravura
che portava via le preoccupazioni, mio Grande Torino
la vostra faccia dura, la vostra faccia da operai
facevate diventare tutti folli... e poi era già gol
il Filadelfia... vecchio Filadelfia
ma chi sarà il villano da chiamarlo un campo ?
era la luna, era una culla
di speranze, di vita, della nostra rinascita,,,
al Filadelfia, a gridare, a sognare
il Filadelfia, la strada della nostra crescita...
hai vinto il mondo... solo che a vent'anni sei morto
mio Torino grande, mio Torino forte
hai vinto il mondo... solo che a vent'anni sei morto
mio Torino grande, mio Torino forte
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mé Grand Turìn - testo di Giovanni Arpino (ri-elaborato da me) - musica mia in Memoria di mio papà e di tutti i tifosi del Toro, della sua generazione traduzione in italiano del testo che canto : rosso come il sangue, forte come il barbera voglio ricordarti adesso, mio Grande Torino unica e sola la tua bellezza era in quegli anni di preoccupazioni, mio Grande Torino venivamo dal niente, da guerra e fame da carri bestiame, tessere, galera e fratelli morti in Russia o da partigiani famiglie sradicate, dispersa ogni bandiera eravamo poveri, lividi, spaventati neanche un soldo addosso e per lavorare dovevamo sorridere, darci da fare, pregare fino all'ultima goccia del nostro fiato fumare voleva dire una cicca in 4 per divertirci dovevamo ridere di ben poco per mangiare, mangiavamo... mangiavamo perfino i gatti eravamo proprio nessuno, i furbi come gli sciocchi la nostra gioventù... ma un fiore l'avevamo e quel fiore eri tu, mio Grande Torino tagliata nell'acciaio era la tua bravura che portava via le preoccupazioni, mio Grande Torino la vostra faccia dura, la vostra faccia da operai facevate diventare tutti folli... e poi era già gol il Filadelfia... vecchio Filadelfia ma chi sarà il villano da chiamarlo un campo ? era la luna, era una culla di speranze, di vita, della nostra rinascita,,, al Filadelfia, a gridare, a sognare il Filadelfia, la strada della nostra crescita... hai vinto il mondo... solo che a vent'anni sei morto mio Torino grande, mio Torino forte hai vinto il mondo... solo che a vent'anni sei morto mio Torino grande, mio Torino forte