Agricoltura, Mamma non piangere - Catarro cosmico (N.1 - Musica bestiame e benessere, 1979)
agricoltura | info | prezzo | dati | produzione
Lorenzo Leddi: chitarra, mandolino, violino, voce / Maurizio Bezzi: sax / Sonia Milan: voce, chitarra, basso, glockenspiel, mandolino / Nicola Scarano: percussioni, chitarra, basso
---------------------
CATARRO COSMICO
La radio picchietta segnali di morte,
sbarrate le case sprangate le porte.
Il morbo galattico brulica l'aria,
spazza le strade la furia.
Fischia e diffonde sinistro e violento,
sgretola muri portato dal vento,
forza la porta di vecchio tremante,
galleggia nell'aria stagnante.
Pigro, ricurvo, sputacchia disgusto,
inghiotte disprezzo di rancido pasto,
maneggia ubriaco la brocca del vino;
polvere, tarli e camino.
Rapido il cuore martella impazzito,
pallida vita nell'uomo impietrito;
muove sbadato la mano che sfugge,
pesta gli occhiali, distrugge.
Cieca paura gli invade il cervello,
brancola incerto, cappotto e cappello;
nelle narici l'odore di guerra,
striscia la faccia per terra.
Stacca la pelle, silenzio glaciale,
strisciano lenti altri corpi nel viale;
tra quegli aborti scolpiti nel gesso
guarda e rivede se stesso.
Commento
-
E' tutta una questione di prospettive...
Lorenzo Leddi: chitarra, mandolino, violino, voce / Maurizio Bezzi: sax / Sonia Milan: voce, chitarra, basso, glockenspiel, mandolino / Nicola Scarano: percussioni, chitarra, basso --------------------- CATARRO COSMICO La radio picchietta segnali di morte, sbarrate le case sprangate le porte. Il morbo galattico brulica l'aria, spazza le strade la furia. Fischia e diffonde sinistro e violento, sgretola muri portato dal vento, forza la porta di vecchio tremante, galleggia nell'aria stagnante. Pigro, ricurvo, sputacchia disgusto, inghiotte disprezzo di rancido pasto, maneggia ubriaco la brocca del vino; polvere, tarli e camino. Rapido il cuore martella impazzito, pallida vita nell'uomo impietrito; muove sbadato la mano che sfugge, pesta gli occhiali, distrugge. Cieca paura gli invade il cervello, brancola incerto, cappotto e cappello; nelle narici l'odore di guerra, striscia la faccia per terra. Stacca la pelle, silenzio glaciale, strisciano lenti altri corpi nel viale; tra quegli aborti scolpiti nel gesso guarda e rivede se stesso.