Colleverde: chiede di parcheggiare l’auto nel posto invalidi. Aggredito. di Marco Scipioni Parcheggiare l’auto nei posti riservati agli invalidi è un malcostume italico purtroppo noto, ma quello che è successo stamattina al signor Marcello Loreti è andato ben oltre l’illecita occupazione del parcheggio, sfociando in una vera e propria aggressione. Comincia tutto intorno alle 8:45, nei pressi di piazza di Colleverde, quando il pensionato chiede ad una signora che occupava il posto senza contrassegno di poter parcheggiare la propria auto per recarsi alla vicina cartolibreria dove doveva fare delle fotocopie. Alla vista del contrassegno del signor Loreti, la conducente sposta l’auto dalla quale nel frattempo era sceso un'altra persona. Giunto nel negozio, il pensionato, si lamenta con la commerciante per il fatto accaduto, dicendo che non è la prima volta che gli capita di dover reclamare per poter parcheggiare la propria auto nei posti riservati agli invalidi. È in quell’esatto momento che comincia l’aggressione verbale della persona che era scesa dall’auto poco prima che, qualificandosi come il marito della signora, ricopre di ogni tipo d’insulti il signor Loreti. Sotto gli occhi atterriti della proprietaria del negozio e con grande stupore dell’ex collaboratore commerciale farmaceutico, l’aggressione va avanti per circa 10 minuti. Dopo reiterati insulti, Marcello Loreti risponde all’uomo che nel frattempo si allontana. Il pensionato, di 75 anni ed invalido al 100% per cardiopatia, diabete e problemi deambulatori, accusa un malore. Soccorso dalla proprietaria della cartolibreria, si riprende poco dopo quando l’aggressore si era già allontanato del tutto. Un fatto increscioso e che poteva avere un finale ben più grave dati i problemi di cuore del signor Loreti, affaticato dopo la discussione con l’uomo. “I parcheggi per gli invalidi non sono un privilegio, ma una necessità per chi ha gravi problemi di salute come me e tante altre persone – dice Marcello Loreti – Questo è bene che lo ricordino tutte le persone che ogni giorno occupano illecitamente i posti che ci vengono riservati.”