NON C'È CRIMINE NELL'EMPATIA solidarietà ai 12 spagnoli Si dice che il silenzio è l'arma più potente, quando cerca di coprire il rumore strisciante dell'ingiustizia e della repressione. Oggi siamo qui in piazza per urlare la nostra rabbia, siamo qui per infrangere il muro di silenzio che troppi interessi vorrebbero erigere intorno ai 12 attivisti spagnoli di Igualdad Animal e Equanimal arrestati la mattina del 22 giugno. Considerati criminali, trattati come delinquenti, etichettati come terroristi: il loro crimine è la loro empatia. Siamo qui per ricordare alle istituzioni spagnole e alle istituzioni di tutto il mondo che non accetteremo mai nessun compromesso, nel cammino che porta alla liberazione dalla sofferenza per tutti gli esseri senzienti. Siamo qui per manifestare la nostra solidarietà a 12 persone che hanno sacrificato la comodissima posizione di individui appartenenti alla specie dominante per schierarsi dalla parte di chi non può difendersi, dalla parte degli oppressi rinchiusi nelle gabbie degli allevamenti. Accusati a vario titolo di aver infranto le leggi vigenti per restituire la dignità di individui a quegli animali che, rinchiusi negli allevamenti, aspettavano la loro morte come numeri e niente più. Il vero movente di questi arresti, rimane l'impegno costante e risoluto che queste 12 persone hanno portato avanti per denunciare pubblicamente gli orrori dello sfruttamento animale. Ci sono persone costrette a nascondere il proprio volto dietro un passamontagna, persone la cui unica colpa è quella di non riuscire a sopportare le grida lancinanti degli animali schiavizzati e brutalizzati dalle aziende di morte che lucrano sulla pelle di chi non si può difendere. Gli Stati di tutto il mondo tutelano questo mercimonio di vite dietro schieramenti armati di forze di polizia, attraverso perquisizioni ed intimidazioni, con arresti e carcerazioni. Chi non accetta che l'empatia sia schiava della legalità, chi riesce a comprendere che non sempre la legge è sinonimo di moralità, viene osteggiato con la violenza della repressione. Chi accoglie le grida di dolore e la richiesta di aiuto degli animali prigionieri negli allevamenti, vede la propria compassione tramutata in crimine. L'arresto di questi 12 ragazzi e ragazze colpevoli di anteporre il valore della vita a quello del profitto, è un evento che ci colpisce tutti da vicino, perché getta una luce sinistra sul clima di violenza e repressione in cui viviamo quotidianamente. Il loro arresto è reso ancora più eclatante dallo sciopero della fame cui sono costretti entro le mura del carcere, impossibilitati a vedere soddisfatta la richiesta minima di un'alimentazione in linea con la loro etica, un'alimentazione vegan. Stiamo parlando di persone mosse da un'estrema sensibilità e senso di giustizia, che per la loro empatia ed il loro impegno costante dalla parte di chi non ha voce, si sono trovate addosso l'attenzione indiscreta di chi vorrebbe occultare al pubblico le atrocità che si nascondono negli allevamenti di tutto il mondo. Terrorista è lo Stato che criminalizza l'empatia e legittima il sopruso, terrorista è l'industria della carne, dei prodotti caseari, quella delle pelli e pellicce e le lobbies della vivisezione, terrorista è chiunque anteponga il profitto al rispetto per la vita di ciascun individuo. Con questo gesto, gli sfruttatori di animali e i tutori armati dei loro interessi economici credono di averci intimoriti, l'arresto dei 12 spagnoli è da intendersi come un attacco diretto al Movimento per la Liberazione Animale: ma le azioni in difesa degli animali aumenteranno e si faranno sempre più efficaci, fino a che l'ultima gabbia sarà vuota! Le motivazioni che ci spingono a lottare restano invariate, rispondiamo alla paura con la rabbia e la solidarietà! Solidarietà e vicinanza a ciascuno dei 12 arrestati, perché possano tornare liberi e continuare la loro lotta in difesa delle vite animali: Jose Valle (Igualdad Animal-Animal Equality), Sharon Núñez Gough (Igualdad Animal-Animal Equality), Olaia Freiría (Equanimal), Sara Lago (Equanimal), Eladio Ferreira (Equanimal), Jose Ramón Mallén, Eneko Perez (Equanimal - ha lasciato l'organizzazione ma è ancora presente come attivista), David Herrero Hidalgo (Equanimal), Jennifer Alvarado, Borja Martínez, Rafael Romero Matos, Javier Moreno (Igualdad Animal-Animal Equality).