website: http://digitalrainbowproductions.weebly.com Il Giardino di Ninfa, con la vicina Oasi del WWF, si trova ai confini fra i territori comunali di Cisterna di Latina, Sermoneta e Norma, appartenendo amministrativamente al primo comune. È dal 2000, un Monumento Naturale della Repubblica Italiana e si estende su un'area di 106 ha. Il Giardino che ospita esemplari di fauna e flora, raccolti in tutto il mondo, modellati secondo i principi del cosiddetto "giardino all'inglese", sorge sulle rovine di un'antica città medievale. La città di Ninfa, sorse probabilmente in epoca volsca, quando sulla piccola penisola che si protrae verso l'omonimo lago, ai piedi dei Monti Lepini, fu costruito un primitivo villaggio. La fortuna di Ninfa, arrivò nel Medioevo quando l'impaludamento della Via Appia costrinse a deviare i traffici verso il Meridione, lungo la strada pedemontana. Ninfa diventò un comune autonomo e ricco, capace di difendersi dagli assalti dei vicini Sezze e Sermoneta. Inoltre la sua posizione in pianura, con la presenza del lago e la lontananza della palude, le regalavano un clima mite] e salubre, soprattutto d'inverno. La città, passò sotto la signoria dei Caetani, verso la fine del XIII secolo e a loro risale la costruzione del Castello e dell'altissima torre. Nel settembre del 1159, Papa Alessandro III, inseguito dal Barbarossa, contrario alla sua elezione, si rifugiò qui e nella Basilica di Santa Maria Maggiore, fu incoronato. Il Barbarossa, per vendetta, diede fuoco all'abitato. I Ninfini, però ritornarono e lo ricostruirono forti della protezione dei Caetani. Fu solo agli inizi del XX secolo, che il principe Gelasio Caetani, iniziò a curare il restauro complessivo dell'abitato. Nelle intenzioni del principe, vi era la possibilità di rendere abitabile il Castello e di farne una sua residenza estiva. Ben presto, accanto al restauro del castello, iniziò a dare vita al primitivo giardino, piantandovi soprattutto piante raccolte nei suoi viaggi in giro per il mondo. Successivamente fu la nuora, Margherita Chapin, che negli anni trenta, s'impegnò per creare a Ninfa, un modello del giardino all'inglese. ", come il famoso architetto-giardiniere settecentesco inglese Capability Brown lo intendeva: il paesaggio sapientemente dosato e lavorato, l'innesto di "ruderi" e "grotte" quando questi non erano benevolmente forniti dai periodi storici precedenti o dalla geologia, l'uso di laghetti, torrentelli e vari artifici per rendere "romantico", vivere il giardino. La principessa era sicura che Ninfa, offriva già naturalmente le condizioni necessarie per la creazione del giardino. Margherita Chapin, amante della botanica, raccolse in tutto il mondo, piante di ogni tipo, provvedendo personalmente a trapiantarle e a farle sviluppare a Ninfa. Margherita, donna amante dell'arte e della cultura, ospitò a Ninfa, personalità fra le più importanti del Novecento, come il poeta Gabriele D'Annunzio e lo scrittore russo Boris Pasternak, l'autore del Dottor Zivago. Oggi, il Giardino di Ninfa è considerato uno dei giardini più famosi d'Italia (il "più bello del mondo" secondo il New York Times), visitato ogni anno da oltre sessantamila turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il giardino ha una forma esagonale, con la presenza di numerose piante di ogni tipo e provenienti da tutto il mondo: l'acero giapponese, il bambù, l'abete del Canada che si integrano fra le rovine della città: le sue chiese (c'è n'erano cinque: Santa Maria Maggiore; San Giovanni, San Biagio, San Pietro, San Paolo), le sue torri, le mura, le porte, i resti delle case. Riprese e Montaggio donni The beautiful Gardens of Ninfa (Giardini di Ninfa) are located in the Lazio region of Italy, about 40 miles south-east of Rome. Known mostly to garden enthusiasts, Ninfa and its unique setting are still a fairly well-kept secret. Getting to Ninfa is a challenge, but the garden is worth the effort. Ninfa was a substantial town going back to the times of the Romans. However, during the Middle Ages the town was squabbled over, sacked, beset by malaria and eventually Ninfa was abandoned to the elements. A neglected part of the estate of the aristocratic Caetani family, Ninfa was left to slumber until the twentieth century when descendents transformed the town's ruins into a botanical garden. The last owner, Lelia Caetani, left the garden to a foundation who now run the site in conjunction with the WWF. Now plants wind over ruined towers and walls, rejoicing in the lush damp conditions. The setting is indescribably atmospheric, with roses scrambling for footholds in ruined archways, and the frescoed church wall still standing open to the weather. Roses, banana trees, maples and resident ducks thrive in the microclimate of Ninfa. The dampness of the location, under the hills facing the coastal plain, leads to an unusual mixture of species. Video and Editing donni