Il tempio è costituito da un ampio cortile circolare detto "sala del consiglio", un vestibolo, una scala e una camera a "tholos" che capta la vena sorgiva. Il cortile (m 8,30 x 7,41) - lastricato e attraversato da una sottostante canaletta per il deflusso dell'acqua -- è delimitato da un muro circolare (largh. m 0,94; alt. m 0,30) che presenta lungo l'intero sviluppo un bancone-sedile (largh. m 0,69/0,39; alt. m 0,45); vi si accede attraverso un ingresso aperto sul lato N e dotato di piccola scala con 4 gradini. Il vero e proprio tempio a pozzo - edificato con blocchi di schisto, granito e trachite, accuratamente sbozzati - conserva in parte il vestibolo, realizzato ad un livello inferiore rispetto al cortile. L'ambiente, trapezoidale (lungh. m 2,62, largh. max. m 2,62), presenta sedili lungo le pareti e il pavimento lastricato attraversato da una canaletta di scolo. Sulla lato di fondo si apre la scala che, con 17 gradini, conduce alla sorgente. Il vano-scala presenta una copertura costituita da lastre di granito disposte a piattabanda ad altezza scalare (riproducendo una sorta di scala rovesciata). La camera del pozzo, circolare (diam. m 1,25; alt. m 5,25), è costruita con massi disposti su 28 filari regolari in aggetto. Alla base si trova una pedana (m 0,35) realizzata intorno ad un incavo circolare (diam. m 0,50) da cui scaturisce la vena sorgiva. Al di sopra della cella ipogeica si ergeva una camera a "tholos", che si conserva per un'altezza massima residua di m 1,65. Il tempio è databile tra la fine dell'Età del bronzo e la prima Età del ferro. Storia degli scavi Il sito fu oggetto di indagine archeologica nel 1938, ad opera dalla Soprintendenza per i Beni archeologici; nel 1996 la struttura fu restaurata. TRATTO DAL SITO: http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=21295&v=2&c=2488&c1=2130&visb=&t=1