Danni su danni, è questo in sintesi il frutto dei ripetuti furti di cavi della linea elettrica che stanno letteralmente mettendo in ginocchio diverse aziende dell'hinterland agrigentino. In. c.da Burraitotto sono stati circa otto mila i metri di linea asportata, un territorio vasto che si estende lungo la S.S.576 e nel quale operano aziende agricole e zootecniche che in questo periodo, stanno affrontando l'emergenza con mezzi propri. Si sentono abbandonati dallo Stato gli imprenditori che in assenza di tempestivi interventi di ripristino della corrente elettrica, rischiano di compromettere la produzione, con pesanti ripercussioni sui bilanci. A rischio numerosi posti di lavoro dei braccianti impiegati. In. c.da Burraitotto, opera l'azienda agricola dei fratelli Vita, due giovani imprenditori che hanno investito nelle moderne tecnologie per la produzione di uva da tavola e albicocche. Punto di forza dell'azienda, che si estende su 45 ettari di terreni, è la precocità dei tempi di maturazione dei frutti con l'immissione sul mercato delle primizie che però, a causa dell'assenza di energia elettrica, quest'anno rischia seriamente di essere compromessa. Gli imprenditori non riescono a comprendere come sia possibile che questi furti avvengono nonostante il costante monitoraggio della linea Enel. Per correre ai ripari e non compromettere ulteriormente le produzioni, alcune imprese hanno già provveduto al noleggio o all'acquisto di gruppi elettrogeni per alimentare le attività. Spese impreviste che, solo per l'acquisto del generatore, sfiorano anche i 15 mila euro, da aggiungere ovviamente, anche il costo del carburante per l'esercizio dei gruppi stessi. Non si esclude comunque che, gli imprenditori penalizzati dai furti, possano chiedere dei risarcimenti dei danni subiti ad Enel. In zona comunque, da questa mattina, gli operai hanno iniziato il lavoro di ripristino che comunque non sarà breve. Oltre alla posa di circa otto chilometri di cavi infatti, sarà necessario anche sostituire alcuni tralicci che sono stati danneggiati. Con l'avvento della crisi economica, le quotazioni del rame sono letteralmente balzate, causando così un mercato parallelo dedito alla ricettazione del prezioso metallo. In Provincia di Agrigento, specie negli ultimi due anni, sono stati numerosi i furti e nell'estate del 2015, il ministro Alfano, all'epoca alla guida del Viminale, dalla Prefettura di Agrigento, aveva annunciato l'istituzione di una speciale task force volta al contrasto dei furti. Azioni che oggettivamente non hanno prodotto gli effetti sperati.