Dal passato ad oggi la natura come prima ricchezza del paese from http://www.corrierenews.it/ Il terreno di Ortezzano, fin dalle epoche più remote, conosce un'economia preminentemente basata sull'agricoltura. I rapporti tra proprietario terriero e le famiglie di contadini che lavorano l'appezzamento assegnatogli erano regolati dall'unica moneta possibile, "lo grà", il grano, mentre i rapporti tra vicini era sigillato da quello che veniva chiamato "lu 'rajudu": una sorta di forma solidale con la quale i contadini si aiutavano, appunto, reciprocamente per svolgere i grandi lavori nei campi per i quali la famiglia da sola non bastava. Durante la mietitura, ad esempio, in base all'occorrenza, in genere proporzionale alla vastità del terreno, i mezzadri chiamavano in aiuto altri contadini con i quali condividevano tutto: dalla fatica del giorno, ai pasti quotidiani, fino ai balli di fine giornata. Una volta finita la raccolta, il lavoro per tutti continuava da un'altra famiglia, fino a quando tutto il grano, in questo caso, non veniva raccolto. Questo sistema di solidarietà si riscontrava anche nella gestione della vita familiare: tutti avevano un compito proprio in casa, i bambini, le donne e gli uomini avevano ognuno i propri ruoli e le proprie mansioni, ma quando era necessario chiunque "correva" per aiutare l'altro. Nonostante le condizioni particolarmente dure e svantaggiose per i contadini e i non rari momenti di difficoltà, la vita nei campi è sempre andata avanti nel rispetto della terra e dell'uomo, così in passato e, anche se in forme diverse, così ancor oggi. Il paesaggio ortezzanese, immerso in una vallata fertile e rigogliosa, è meravigliosamente caratterizzato da diversi tipi di colture: mentre in collina sono molto diffuse la viticoltura, l'olivicoltura ed è presente, anche in misura minore, la cerealicoltura, a valle predominano i frutteti, soprattutto pesche, prugne, mele, kiwi. Una certa importanza assume anche l'orticoltura. Le piccole e medie aziende agricole ortezzanesi sono in genere a conduzione familiare e per tanto riescono a mantenere prodotti con uno standard di qualità molto alto: eccellenti sono i vini e gli oli prodotti da questa terra, insieme a marmellate preparate con ogni frutto della terra. Attorno a queste gravitano alcune attività artigianali e commerciali che sono di riferimento per l'intera provincia. Esistono inoltre attività artigianali di trasformazione e commercializzazione di carni suine, oltre a qualche allevamento ovicoli, ecc. In questi ultimi anni, nonostante il costante e inesorabile abbandono di parecchi casali, si assiste ad un rinnovato interesse verso il recupero di una cultura ambientale ancorata alle tradizioni e alle caratteristiche dei luoghi. Si riscopre così l'importanza dell'architettura rurale come patrimonio culturale al pari dell'architettura urbana. Oggi questo borgo, che si staglia sul fondo dei monti Azzurri, dove aleggia ancora il mito della fata Sibilla, pur conservando la sua tradizionale vocazione agricola sta scoprendo anche le proprie grandi potenzialità turistiche, grazie alla sua infinita ricchezza, fatta di arte, storia, enogastronomia, cultura e natura. Ortezzano, nel cuore del Piceno, in un territorio articolato da borghi medievali, case rurali, vecchie querce, gelsi, frutteti, è l'ambiente ideale per chi ama ed apprezza le eccellenze della tradizione eno-gastronomica, per chi cerca una vacanza a contatto con la natura, senza tralasciare il divertimento, il relax o il benessere del proprio corpo e dell'animo. È la natura protagonista ad Ortezzano, che lascia godere lo sguardo di un paesaggio bucolico ben preservato e cangiante in base alle stagioni, dai mille colori e dalle mille sfumature, che le politiche comunali insieme alle strutture ricettizie hanno saputo preservare e valorizzare allo stesso tempo. Si può concludere dicendo che il comune di Ortezzano rientra in un contesto socio-economico, che ha origine dalle sue caratteristiche morfologiche e storiche, caratterizzato da una grande vitalità e identità