http://www.pupia.tv - Palermo - Sequestro dei beni di Giovanni Trapani, capomafia del clan Ficarazzi. Nonostante la sua indennita' di disoccupazione fosse di soli 700 euro mensili, sicuramente non aveva problemi economici. Giovanni Trapani, capomafia della ''famiglia'' di Ficarazzi nel palermitano, era infatti in possesso di un patrimonio di oltre tre milioni di euro che gli e' stato oggi sequestrato dai carabinieri. Ma per lo Stato, che gli aveva riconosciuto il sussidio, il boss era ''nullatente''. Il sequestro, disposto su richiesta della Dda, ha riguardato alcune aziende edili e una impresa specializzata nel movimento terra. E ancora conti correnti, beni immobili, alcune autovetture di valore, mezzi meccanici, cinque appartamenti, titoli azionari e terreni agricoli. Giovanni Trapani, 54 anni, arrestato nell'agosto scorso, e' accusato di avere gestito il racket delle estorsioni. Il boss aveva anche predisposto un piano di occultamento dei beni in caso di arresto, che tuttavia non e' riuscito ad attuare per l'intervento immediato degli inquirenti. Ad esempio, tutte la vetture di lusso, riconducibili alla ditte intestate fittiziamente ai parenti di Trapani, erano state affidate in conto vendita ad una concessionaria di Ficarazzi, con l'indicazione pero' che non fossero esposte nell'autosalone ma venissero mostrate ad eventuali acquirenti interessati all'interno di un garage di comodo. Per questo motivo, risultano indagate con l'accusa di ''trasferimento fraudolento di valori'' anche la moglie, la sorella e due nipoti di Trapani: Maria Giuseppina Triassi, 41 anni, Silvana Trapani, di 49, Mariangela Manna e Marianna Pace, di 38. Per ottenere il sussidio di disoccupazione, inoltre, il boss risultava essere stato licenziato dall'azienda di cui era il vero titolare: la Triassi. ''Ecco uno di quei casi che ho denunciato mesi fa in Commissione antimafia sulle provvidenze economiche che lo Stato eroga ai mafiosi o ai loro familiari'', commenta il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. Il parlamentare annuncia di avere presentato un ddl al Senato ''per impedire che lo Stato riconosca qualsiasi tipo di prestazione previdenziale e di assistenza economica ai boss e ai loro familiari complici''. E anche all'assemblea regionale siciliana il deputato Salvino Caputo (Pdl) ha presentato un disegno di legge voto per escludere dal riconoscimento della pensione e dalla indennita' di disoccupazione a coloro che sono stati condannati per reati di mafia. ''In Sicilia - dice - vi sono persone anziane o disoccupate che non percepiscono la pensione o la disoccupazione per le difficolta' economiche dello Stato e boss mafiosi di primo piano che pur non avendo mai lavorato ottengono contributi previdenziali e pensioni di anzianita'''. Sconcerto viene espresso anche da Giovanna Maggiani Chelli, presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili a Firenze: ''Mai avremmo potuto immaginare tanto''. (16.10.10) (ANSA)