Nel piccolo centro urbano di origine alto-medievale, affacciato sulla Valle del Biferno, e nei pressi di due importanti tratturi, si trova un gioiello romanico di grande importanza per l'arte molisana: la chiesa di San Giorgio Martire. Ma quali sono le sue origini? Chi la commissionò e la eseguì? Di probabile fondazione longobarda, sorta probabilmente su un sito cultuale di epoca precedente, la chiesa sorprende per la copiosità e complessità dei temi iconografici presenti, sia all'esterno che all'interno. Sulla prima colonna a sinistra dell'ingresso si trova inciso, appena percettibile all'occhio, un particolare tipo di labirinto, cosiddetto "Caerdroia", un unicum, per come è strutturato. Chi lo ha inciso? Quando? E perchè? Tra la miriade di simboli scolpiti su tutti i capitelli delle poderose colonne, figura gran parte del repertorio del "bestiario" medievale, quel linguaggio bizzarro e segreto con cui gli antichi maestri costruttori esprimevano verità iniziatiche. Una copia del telo sindonico è conservata nella chiesa e potrebbe relazionarsi alla reale presenza del Sacro Lino per un certo periodo, proprio qui. Ma da chi sarebbe stato portato? E perchè? Tante domande che non hanno ancora trovato una risposta chiarificatrice.