IL RICONOSCIMENTO DEL WWF AL COMUNE DI RIVIGNANO PER LA CREAZIONE DI UN BOSCO PLANIZIALE Servizio Telefriuli 6 giugno 2012 Grazie ad un progetto LIFE cofinanziato dall'Unione europea, il piccolo comune friulano sta convertendo 20 ettari di terreno agricolo intensamente sfruttato. Consegnata al sindaco la targa con l'albanella, simbolo delle battaglie del WWF regionale per la salvaguardia della biodiversità. Si immaginino 32 campi da calcio, l'uno accanto all'altro, interamente coperti da salici, frassini, ontani, farnie, olmi e carpini, attraversati da un fiume e inseriti in un ambiente, quello delle risorgive, unico per ricchezza di biodiversità; un polmone verde in mezzo al paesaggio rurale della Bassa friulana, depauperato nei decenni scorsi da un'agricoltura intensiva votata al raggiungimento del massimo profitto. Quest'oasi naturale è un sogno che sarà presto realtà: lo sta realizzando il Comune di Rivignano grazie al progetto STAR (Stella Alnus Recovery) finanziato con i fondi comunitari del progetto LIFE+. Un progetto che porterà nel giro di alcuni anni alla creazione di un bosco umido planiziale - un habitat a rischio scomparsa in tutta la pianura padana a causa delle sempre più forti pressioni antropiche - su una trentina di ettari, di cui 21 di terreno agricolo e 11 di bosco misto degradato. IL PREMIO Ed è proprio al Comune di Rivignano, e al suo impegno per la conservazione e al recupero di habitat tutelati dall'Unione europea perché ovunque in rapida scomparsa, che il WWF Friuli Venezia Giulia ha deciso di attribuire il "Premio Albanella d'oro", riservato ad amministrazioni pubbliche, associazioni, imprese o singoli cittadini della regione che si siano distinti per particolari meriti nel campo della tutela dell'ambiente e della conservazione della biodiversità. Il premio - una targa con il disegno di un'albanella minore dell'ornitologo Paolo Utmar - è stato consegnato questa mattina nella sede dell'Anci Fvg, partner dell'iniziativa, dal presidente della sezione regionale del WWF Roberto Pizzutti al sindaco di Rivignano Mario Anzil e all'assessore all'ambiente Massimo Tonizzo. "In tempi di ristrettezze economiche - ha dichiarato Pizzutti -,tempi in cui per un'amministrazione locale è molto più semplice e conveniente in termine economici e di consenso popolare destinare il territorio all'agricoltura intensiva o ad interventi di urbanizzazione, quella del Comune di Rivignano ci è parsa una scelta coraggiosa, che dovrebbe essere di esempio per altre amministrazioni, ma anche perché orientata a lasciare alle future generazioni un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato". Molto orgoglioso di ricevere il Premio si è detto il sindaco Mario Anzil, che ha riassunto il senso del progetto nella volontà "di restituire alla natura aree che le erano state sottratte con la bonifica. Parafrasando una canzone di Celentano, potremmo dire che dove c'era la città oggi c'è un bosco. Temevano che i cittadini non avrebbero capito il senso di questa operazione e invece ci siamo accorti che negli anni la sensibilità è cambiata e nella popolazione, invece di contrarietà, abbiamo trovato favore ed entusiasmo". RIUTILIZZIAMO L'ITALIA Ma oltre al premio regionale, il Comune di Rivignano riceve oggi un riconoscimento nazionale: il progetto LIFE Star è stato segnalato infatti tra gli esempi eccellenti proposti nell'ambito della campagna nazionale "RiutilizziAMO L'ITALIA", L'ALBANELLA Specie in continuo e inesorabile calo fin dagli anni '90, oggi l'albanella minore è una specie a rischio estinzione dal territorio regionale, essendovi presente con una popolazione complessiva di 10-15 coppie. Per questo motivo il WWF l'ha presa a simbolo del proprio impegno nella conservazione della natura e della biodiversità del Friuli Venezia Giulia, riuscendo ad ottenere, come risultato di un'intensa campagna pubblica portata avanti nei mesi scorsi, lo stanziamento da parte del consiglio regionale di nuovi fondi per uno studio aggiornato sulla sua presenza sul territorio regionale e sulle cause della riduzione della popolazione avvenuta negli ultimi decenni. Un fenomeno che non solo desta preoccupazioni da un punto di vista naturalistico, ma è in palese contrasto con le norme comunitarie che impongono agli Stati di migliorare, o per lo meno mantenere, lo stato di conservazione delle specie animali.