il Corno delle Alpi, una di quelle icone che si sono legate indissolubilmente alla Svizzera e alle sue tradizioni folcloristiche di fine Ottocento. In realtà si tratta di uno strumento dalla storia antichissima, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Le prime testimonianze scritte ritrovate nella Confederazione relativamente a questo strumento risalgono al 1555, grazie all'opera del naturalista zurighese Conrad Gessner che parlava del "litum alpinum" utilizzato per radunare il bestiame. Oltre al richiamo delle greggi, il Corno delle Alpi serviva agli abitanti per la comunicazione da una valle all'altra, basti pensare che in condizioni ideali il suo suono si può propagare fino a 10 chilometri di distanza. C'è un'occasione unica per ascoltare di quali suoni e melodie si possono trarre dal Corno delle Alpi. Si potranno vedere all'opera suonatori provenienti da Svizzera, Italia, Francia, Austria, Belgio e Stati Uniti alla nona edizione del Festival internazionale del corno delle Alpi, che si terrà dal 23 al 25 luglio tra le montagne di Nendaz, nel Vallese. In programma ci sono concorsi internazionali (5 categorie) e, novità di quest'anno, il FUN Contest, in cui è possibile esibirsi anche con strumenti più moderni (ad esempio di carbonio), sia da solisti che in gruppo, proponendo alla platea un modo diverso di fare musica. Il tutto con classico contorno di yodel, concerti per campanacci, danze folcloristiche, sbandieratori, lotta svizzera (in cui i contendenti si prendono per le braghe all'interno di un cerchio di segatura), atelier e corsi in cui carpire tutti i segreti della realizzazione e dell'utilizzo del corno delle Alpi, mercati artigianali e l'immancabile raclette, piatto nazionale vallesano.