Invito di Fiore Marro a partecipare alla manifestazioni di sabato 28 aprile 2012 a San Nicola La Strada per salvare il meraviglioso sito borbonico e per testimoniare indignazione contro tutte le istituzioni italiane colpevoli di aver trascurato un bene architettonico meraviglioso, di importanza pari alla Reggia di Caserta ed a quella di Capodimonte e dal valore inestimabile. La condizione attuale di abbandono in cui si trova oggi il Real sito di Carditello è la dimostrazione di un'altra vergogna tutta italiana: a cadenza continua sconosciuti compiono razzie nel palazzo e rubano tutto cio' che e' possibile portar via. Tutto questo accade sotto gli occhi indifferenti delle autorità pubbliche. E queste ultime si giustificano, dicendo di non essere tenute ad intervenire poiche' il bene appartiene ad un ente privato, un consorzio, e non all'ente pubblico. La Reggia di Carditello fa parte dei 22 siti della dinastia reale dei Borbone in Terra di Lavoro, l'attuale provincia di Caserta, insieme al Palazzo Reale di Napoli, alla Reggia di Capodimonte, alla Reggia di Caserta e al Palazzo d'Avalos nell'isola di Procida. Il nome deriva da "Carduetum, cardueti - cardito, carditello", ovvero "luogo piantato a cardi", perché il luogo si presentava disseminato, appunto, della pianta di cardo, tanto da formare una barriera per chi voleva inoltrarsi a piedi o a cavallo. Costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli, e situato a circa quattro chilometri ad ovest al centro abitato San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, Carditello è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli, poi trasformato, per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1752), in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Non un semplice luogo di "svago" per i reali, dunque, ma vera espressione di imprenditoria ispirata dalle idee illuministiche che caratterizzavano quei tempi.