Riccardo Marasco alla presentazione del suo ultimo CD "La mia Toscana" alla FNAC di Campi Bisenzio (FI) con la sua antica chitarra-lyra. In questo video canta "L'Alluvione" brano, pubblicato nel 1972 nell'album "Il Porcellino". E' una delle canzoni che lo hanno reso celebre, racconto sagace ed ironico dedicato all'esondazione dell'Arno che allagò, devastandola, la città di Firenze il 4 novembre del 1966. E' considerato un classico del tradizionale repertorio delle canzoni e degli stornelli toscani a cui i fiorentini sono molto affezionati, forse perché esprime a pieno l'autoironia e l'irriverenza che li caratterizza. www.riccardomarasco.it Riccardo Marasco sarà in concerto al Six Bars Jail Folk Club di Firenze il 15 aprile 2011 info: www.sixbarsjail.it TESTO: "Oh rosa, ma che l'hai chiuso l'acquiaio ieri sera? E sento un gran pisciolio d'acqua..." "Oh Gesilao, vien via..e tu lo sai è la solita storia è la sora Gisa del pian di sopra..il su marito è andato ni'bbagno e lei la fa piscia' il su figliolo dalla finestra... sui mi fiori... oh Gesilao, vai a digli qualche cosa te sennò qui l'è buriana..." "Vabbè, andrò Rosa, andrò a vedere, ma eh... Oddio Rosa, o i'cche è successo? Quanta roba gialla che passa.. ommammina so' stecchetti sull'armadio.. o in dove torna di casa?" Nuoti sommerso in un mare di cacca non sai se d'uomo oppure di vacca non sai capire icche te successo ti pare troppa per esser d'un cesso E mentre cerchi di restare a galla l'Arno trabocca laggiù dalla falla scorre veloce per via Tornabuoni al Davide lava fremente i coglioni Sei trascinato per via Calzaioli e pensi che ieri dicevi ai figlioli "Sarà, ma domani, Maremma Puttana, ll'è pioggia, c'ho un callo che segna buriana!" E tutt ad un tratto sei nel battistero ti par di sognare ma invece ll'è vvero quel mondo dorato di santi e Gesù lo tocchi con mano, gliè sceso quaggiù Ma se vomitato e gettato in via Roma e ridi e tu ridi pensando alla chioma che porgerle schiava dovea la vittoria e poi, come Pisa, l'ha presa in meloria! E via bordeggiando per mille stradine in quattro e quattr'otto sei già'lle Cascine là dove c'erano tanti finocchi adesso ci cantano quattro ranocchi Fermati palle, via fermati adesso lascia che l'acqua ti scorra un po' addosso "Attaccati a un palo, su, non fare il pazzo!" se un tu c'hai il palo attaccati a i'. lilli Ma la corrente la ti porta via in su la Piazza della Signoria là dove Cosimo monta a cavallo a icchè tutt'attacchi? A i'lilli d'i'lallo. Tutte le statue che son sui'ppiazzale berciano in coro "Ma questo è triviale!" lo dice Ercole e sotto c'ha Caco che di quell'acqua oramai ll'è briaho Grida oloferne con la su Giuditta e la Medusa che ll'è la più dritta perché Perseo co na sciabolata sul pelo dell'acqua la testa glià arzata Morificato per questa gran lagna cerchi rifugio alla Loggia di Orcagna Dove il romano fa becco il sabino gli soffia la moglie e lo lascia lì cchino Anche il Marzotto un sa più cosa fare perché i leoni e un sanno nuotare senza costume sta llì tutto nudo "Speramo che l'acqua e un mi freghi lo scudo Non hai più salvezza, non hai più speranza ovunque c'è cacca in frenetica danza e trascinato dall'onda feroce giungi stremato in Santa Croce Dante di marmo, poeta divino mira sdegnato l'immane casino ".OH, Fiorentini, m'avete esiliato? Prendete la merda che Dio v'ha mandato!"