Evento biennale con incantevoli allestimenti floreali. 23 Aprile - 8 Maggio 2016. Ricetto, dal latino "receptum" (ricovero, rifugio), indica essenzialmente un luogo difeso, cinto da fortificazioni. Il vocabolo, derivato dalla terminologia militare romana, nel corso dei secoli subirà varie trasformazioni: receptum - recetum - reccetum - ricetum- rizetum - reductum - rissetto - restretto - recetto- ricetto. Nel Medio Evo assume il significato di raduno in un sito fortificato atto alla difesa tanto della gente quanto dei prodotti del suolo e del bestiame. In antichi documenti candelesi si trova poi il termine "castrum" come sinonimo di ricetto. Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella. Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini etc) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall'esterno. Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di stabile abitazione. Tuttavia, al pari di altri - per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram - è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici. Il ricetto è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un'area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est-ovest, intersecate da due ortogonali. La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all'anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l'anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese. Coloro che ne hanno studiato la storia tendono a collocarne la costruzione, su terreni concessi dei Vialardi di Villanova, i tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, mentre ne è certa l'esistenza nell'anno 1374, quando la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia. La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, ad esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L'unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore ed in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l'esterno, una più grande per i carri ed una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi. Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l'edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe. Nel 1499 Ferrero - che in virtù del suo ruolo di feudatario poteva vantare diritti, redditi e giurisdizioni - reputando inadeguata la misura del focatico corrispostogli dai candelesi, accampò pretese sul ricetto. Tuttavia, la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati ad esprimersi sulla disputa. Curiosità: - Secondo un'antica leggenda locale - la cui veridicità non è mai stata storicamente attestata - in prossimità della torre angolare di sud-ovest si dipanava un tempo una galleria che conduceva in riva al torrente Cervo. - La Torre del Principe del Ricetto di Candelo è stata anche di proprietà del "Mago" Do Nascimento (personaggio televisivo brasiliano coinvolto con Vanna Marchi in un famoso caso giudiziario italiano). * Il ricetto di Candelo è stato set per le riprese dello sceneggiato televisivo RAI "La Freccia Nera" nel 1968 (interpretato da Arnoldo Foà e da una esordiente Loretta Goggi) e del suo remake di Mediaset, del 2006, con il medesimo titolo de "La freccia nera". Nel borgo sono state girate poi sequenze di un altro sceneggiato televisivo: la parodia de "I promessi sposi" ad opera del trio Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi. Le rue del borgo medioevale sono servite anche da sfondo, nel 2004, per le riprese di un'altra fiction di Rai1 riguardante la figura di Virginia la Monaca di Monza. Inoltre nel 2011 Dario Argento vi ha girato le scene del film "Dracula 3D" con Asia Argento, Rutger Hauer, Thimas Kretschmann e Marta Gastini.