Se sei arrivato sin qui vuol dire che sei un curioso (o peggio...:)!), affascinato dal cemento armato e dagli ossidi di tutti i metalli che han fatto la Seconda Guerra Mondiale. E per questo credo che il tuo contributo sia piuttosto utile se non necessario. Il filmato che stai vedendo è una versione beta, ossia ancora un prototipo di collaborazione con l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma, per far conoscere la Nostra Storia recente negli angoli più banali od nascosti della Città. L'idea di fondo è quella di portare l'appassionato, il turista od il semplice cittadino nei posti inaccessibili di Parma e raccontargli un episodio od un evento particolare. Ed in questo caso parliamo proprio della quotidianità dell'ultima guerra, attraverso l'illustrazione di tutto quello che ho potuto ritrovare sul rifugio della Casa dell'Agricoltore. Sottolineo che è una versione Beta, pertanto la voce -- si, è quella delle stazioni -- ed anche alcune transizioni risultano un po' troppo veloci per l'immagine o la piena comprensione dei luoghi per i non parmigiani, ma è anche per questo che sei arrivato sin qua. In fondo a questa descrizione c'è il testo completo dell'audio, se credi commentando qui oppure mandandomi un messaggio su YouTube o direttamente alla mail jastaxii@gmail.com, il tuo contributo sulla descrizione o sullo svolgimento della narrazione del video, verrà tenuto da conto e se è possibile anche inserito nella versione definitiva del filmato. Se tutto va bene per la fine di Settembre presenterò la versione definitiva del micro documentario ed in un modo o nell'altro cercherò di inserire "proditoriamente" anche un QR -- un Quick Reader, ossia uno di quei quadratini pixellati che si vedono in giro nelle pubblicità o nelle riviste -- per collegare direttamente lo smartphone del turista o del curioso di turno al video. Anche per questo il filmato è della durata, a parer mio, adatta a non annoiare inutilmente il prossimo. E magari, se proprio siam bravi bravissimi, riusciamo anche a tradurlo nelle lingue di maggior diffusione, allo scopo di far partire dal basso questa azione di condivisione della Storia. Ovviamente tutti i contributi saranno menzionati nel finale del filmato... per questo esiste, non è che ho riempito trenta secondi a caso! Join the JastaXII... beyond the Flying Circus! Testo originale del micro-documentario Questa è Parma. A qualche metro dal Teatro Regio, tempio della lirica, ci aspetta un'altro viaggio nella Storia. In pochi passi ci inoltriamo, come in un libro, alla ricerca di informazioni utili sulla Casa dell'Agricoltore. In questo volume vengono riportate alcune immagini della visita di Mussolini in occasione della premiazione per la produzione agricola, proprio in questo palazzo. I lavori di costruzione della casa dell'Agricoltore iniziarono agli albori della Seconda Guerra Mondiale e proprio in queste foto di propaganda è possibile apprezzare lo stato di avanzamento dei lavori. Come ogni edificio pubblico esso doveva essere dotato di un rifugio antiaereo, dimensionato in base al numero dei lavoratori presenti nello stabile. In questi progetti sono apprezzabili le considerevoli dimensioni del ricovero. Ma entriamo. Negli ultimi settant'anni ovviamente i locali hanno perso il loro uso originario, ma è possibile fare ancora delle interessanti scoperte. Come ad esempio l'epigrafe di fondazione del Palazzo, avvenuta nel millenovecentotrentanove,datata ancora con il diciottesimo dell'era fascista. E così ritorniamo indietro a quegli anni. In una relazione alla Prefettura di Parma, viene sottolineata la precarietà dei luoghi: Negli scantinati del costruendo Palazzo dell'Agricoltura esiste un ricovero aperto al pubblico sebbene non finito. Risalendo la scala d'accesso, possiamo comprendere a pieno le reali dimensioni del rifugio antiaereo e le sue nove camere a struttura a volta in cemento armato, spesse cinquantacinque centimetri. Ben visibili sono i sedili per rendere sopportabili le lunghe ore di attesa durante gli allarmi. Così come i servizi igenici ed i depositi per le attrezzature adatte allo sgombero delle macerie. L'infermeria era in servizio grazie ai militi della Protezione Antiaerea, che avevano sede nel rifugio. In un'altra relazione del Luglio del '44 si sottolinea l'efficienza del ricovero, anche se è soggetto ad allagamento probabilmente a causa dei bombardamenti dell'Aprile Maggio che sconvolsero l'area circostante, ostruendo la rete fognaria. Negli ultimi metri di questa esplorazione urbana si può apprezzare la sfasatura originale delle porte, accorgimento tecnico per rompere l'eventuale onda d'urto di ordigni esplosi nelle vicinanze