Roberto Alajmo parla della sua esperienza alla direzione del Teatro Biondo di Palermo. In video una sintesi dell'incontro che lo scrittore e giornalista di Rai 3 Sicilia - che il 2 agosto 2016 ha presentato le proprie dimissioni al Cda dello Stabile palermitano - ha tenuto a Catania con gli studenti universitari il 18 giugno 2016, in occasione dell'appuntamento "Dialogo sulle città" che ha aperto la rassegna "Porte aperte" dell'Università di Catania. «Ma come ci sperciò? - esordisce Alajmo -. Mi è sembrato un po' come in un noto film in cui il giardiniere diventa presidente degli Stati Uniti». Un percorso lungo e tortuoso quello avviato ormai tre anni fa, portato avanti con fatica cercando di «mettere del nuovo nel vecchio sistema polveroso dei teatri stabili». Alajmo analizza lo stato finanziario dei teatri stabili che «soffrono degli sprechi perpetrati nei decenni e che richiedono comunque un sostegno di mecenati così come avveniva ai tempi dei greci fino ai Medici di Firenze», passando per i successi personali ottenuti al Teatro Biondo con l'asticella della percentuale degli incassi al botteghino sull'intero budget innalzata dal 3 al 14% e il taglio dei costi del lavoro del 40%. E ancora la modifica dell'offerta culturale maggiormente rivolta ai giovani e la "crisi" della borghesia di oggi «ormai del tutto tramontata in Sicilia e poco presente nei teatri». Tra i temi affrontati anche quello del «ripascimento del pubblico con la presenza di artisti di rilievo mai venuti a Palermo» e l'antagonismo tra i teatri cittadini che, invece, dovrebbero «collaborare, fare rete tra loro».