http://www.pupia.tv - Roma - Campagne e cantieri del Lazio presi di mira per consumare il furto mezzi agricoli, attrezzature per il movimento terra: a seguito di indagini partite nel dicembre del 2010, i carabinieri del comando provinciale di Roma hanno sgominato una banda di ladri e ricettatori eseguendo undici arresti. Il business era saldamente in mano ad un gruppo malavitoso che clonava i mezzi e li rivendeva. IL CAPO CALABRESE - La banda, composta da nove italiani e due romeni - guidata da un pluripregiudicato calabrese - era specializzata in furti di mezzi agricoli e macchine per lavori edili (come gru, escavatori, muletti) non solo nelle aree rurali della provincia di Roma ma anche in quelle della province di Latina, Frosinone e Rieti. MEZZI CLONATI - I mezzi rubati venivano poi ripuliti, ritoccandone il numero di telaio, che sostituivano con un numero di telaio di un altro mezzo identico, regolarmente esistente, realizzandone un clone perfetto. Poi venivano realizzati falsi documenti di accompagnamento del mezzo, consentendone l'immissione nel mercato nero. BOTTINO RECUPERATO - L'indagine, che ha preso le mosse da alcuni furti di mezzi agricoli e industriali avvenuti nelle campagne e nei cantieri edili della provincia di Roma, ha consentito il recupero di una decina di escavatori e carrelli sollevatori, risultati rubati e pronti per essere rivenduti, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. BANDE SPECIALIZZATE - Gli arresti operati dai caranieri di Roma fanno tornare agli onori della cronaca un fenomeno in continua espansione, quello del furto di costosi mezzi agricoli che sta letteralmente mettendo in ginocchio le imprese dell'area romana e di quella pontina. Sempre più spesso bande specializzate riescono a rubare trattori costosissimi - facendosi beffa anche degli antifurto satellitari - provocando danni economici elevatissimi. Non sempre arriva la denuncia da parte delle vittime: la richiesta di riscatto da parte di bande criminali consente talvolta di recuperare la refurtiva ( un mezzo nuovo costa anche 100mila euro) facendo calare il silenzio. Altre volte, invece, i mezzi vengono smontati e riassemblati nell'est europeo. (11.09.12)