I servizi di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 16 e 17 novembre 2009. Arrestato il presunto numero 2 di Cosa nostra siciliana, Domenico Raccuglia. Il boss, latitante da 13 anni, scovato a Calatafimi, in provincia di Trapani. (per il video in alta qualità clicca su HQ in basso a destra dello schermo). Ecco i testi: Adesso a Palermo sventola più alta la bandiera, che non è bianca, di Gianni Nicchi, inteso "U picciotteddu". Il numero uno di Cosa nostra in Sicilia sarebbe il trapanese di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, inteso "Diabolik" . E tra Nicchi a Palermo e Messina Denaro a Trapani vi è un vuoto. Sì perchè Domenico Mimmo Raccuglia, inteso "Il veterinario" , per la sua passione per gli animali, presunto numero 2 dopo Messina Denaro, è stato arrestato. E sarebbe stato lui, Raccuglia, il collante, il cuscinetto, tra le province mafiose di Trapani e Palermo. Dopo 13 anni di latitanza Raccuglia è stato scovato a Calatafimi, in provincia di Trapani, dalla Squadra mobile palermitana, vittoriosa nello stesso paese dove vinsero i Mille di Garibaldi. Raccuglia si è nascosto, forse da poco tempo, in un appartamento in via Cabasino. Quando il boss accende il televisore i Poliziotti capiscono che lui è in casa e si scatena il blitz . Lui, Raccuglia, tenta la fuga da un terrazzo, lanciando giù anche un sacchetto con dentro 2 pistole ed alcuni pizzini. Inutile. Le manette, il carcere, e 3 ergastoli da scontare, uno per l' omicidio di Giuseppe Di Matteo, il ragazzino figlio del pentito Santino Di Matteo, compaesano di Raccuglia, che è nato ad Altofonte. Una carriera fulminante, favorita anche dagli eventi. Infatti, lui, Raccuglia, già delfino di Giovanni Brusca, è capo del Mandamento di San Giuseppe Jato a 20 anni, nel 1996, poco dopo l' arresto del boia di Capaci. Si sposa, ha una figlia, poi, durante la latitanza, nonostante la moglie, Giuseppa Castellese, sia controllata, è padre per la seconda volta, di un bambino. Raccuglia, personalità carismatica, temperamento violento e carattere riservato, come Provenzano, ed anche lui avrebbe comunicato con i pizzini. E seguendo le tracce dei suoi messaggi la Polizia e la Procura di Palermo, tra pedinamenti ed intercettazioni, hanno rintracciato il covo del boss, capo reggente, tra Palermo e la Valle dello Jato, a cavallo di mandamenti strategici, come Partinico. Arrestati anche i coniugi proprietari dell' abitazione di Calatafimi: Benedetto Calamusa, 44 anni, e la moglie Antonia Soresi, 38 anni, entrambi senza precedenti penali. La Polizia indaga sui presunti rapporti tra Raccuglia e la coppia. Calatafimi, via Cabasino 80. Una palazzina a 3 piani. La casa del boss stanato dopo 13 anni di latitanza. Mimmo Raccuglia e la forma fisica: un tapis roulant ed uno stimolatore per gli addominali. Poi una tuta, calzettoni, una borsa di ginnastica. Sport, virtù ed anche vizi: infatti, sul comodino della stanza da letto vi sono una decina di pacchetti di sigarette. Nessun lusso, solo un jeans "Valentino", pulito e stirato. Non vi sono tracce, al contrario di altri latitanti, di libri di mafia e testi sacri. Raccuglia ha dimorato nella stanza del figlio di 12 anni della coppia proprietaria dell' appartamento. Un letto, un mobile con una televisione di 30 pollici e tante videocassette di fumetti. Poi, ancora, carte per giocare a scopa, una scatola di cartone con dentro castagne da cuocere, un mezzo filone di pane, un sacchetto pieno di arachidi. Poi, ecco il contenuto della borsa lanciata giù nel giardino durante il tentativo di fuga. Almeno 30 pizzini scritti a mano, alcuni con nomi e cifre, dunque una presunta contabilità del pizzo. Ed inseguendo i pizzini ed i messaggeri di Raccuglia, tra Camporeale ed Altofonte, la Squadra mobile di Palermo ha scovato il covo di Calatafimi. Poi un block notes con la copertina rossa con tante annotazioni. Poi in un foglietto Raccuglia ha scritto i giorni delle vacanze scolastiche per le festività natalizie, e sarebbero le date dei prossimi incontri con la moglie ed i due figli. Poi, ancora nello zaino sono stati scoperti, in una busta trasparente, 138 mila euro. Poi, una mitraglietta, 2 pistole, una 357 ed un' arma svizzera, proiettili ed alcuni guanti da chirurgo, l' armamentario di un killer, già nel gruppo di fuoco dell' ex boss Giovanni Brusca. Raccuglia, forse, ha partecipato materialmente anche alla faida di Partinico e della Valle dello Jato, che tra il 2005 ed il 2009 ha provocato 8 morti.