Il servizio di Angelo Ruoppolo ( https://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) Teleacras Agrigento del 4 maggio 2013. Dopo l'equivoco sul riconoscimento del cadavere di Acqua dei Corsari a Palermo. Identificato : e' Massimo Pandolfo, 46enne con precedenti. Ecco il testo : Il morto e' stato creduto che fosse un morto, poi il morto creduto morto, lui, Alessandro Porretto, e' stato incontrato in strada vivo. E allora il morto e' stato senza identita'. Adesso e' stato riconosciuto. Il cadavere scoperto venerdi' 26 aprile a Palermo, qui, ad Acqua dei Corsari, e' lui, Massimo Pandolfo, 46 anni. E' stato un fantasma. Il suo telefonino non ha squillato piu'. E la scomparsa e' stata denunciata dalla madre. Pandolfo ha vissuto con lei dopo la separazione dalla moglie, madre di suo figlio. Dall' analisi dell'elenco delle persone di cui non vi e' traccia si e' risaliti a lui. Massimo Pandolfo e' stato inquisito e processato nell' ambito dell' inchiesta su una mega truffa al Banco di Sicilia che nel 2000 avrebbe dovuto fruttare un miliardo e 700 milioni di lire. Lui sarebbe stato parte della banda che avrebbe progettato di entrare nel caveau informatico della tesoreria regionale del Banco di Sicilia. Pero', durante i preliminari, l' incursione fu scoperta e il colpo falli'. Pandolfo, arrestato con altre 14 persone, e' stato assolto nel 2003. Poi, da pochi anni si e' impegnato come imprenditore, nel settore dell'edilizia e delle ristrutturazioni immobiliari. Nessun'altra indagine attualmente e' a suo carico. Troppo poco per ipotizzare il movente che ha armato e animato in modo cosi' violento e feroce la mano che ha trafitto con un coltello 35 volte il corpo della vittima, e poi ha scagliato sulla testa delle pietrate fino a fracassarla e rendere il volto sfigurato. Ecco perche' si e' scatenato l'equivoco, che ha indotto prima la sorella, e poi i medici che lo curano, a riconoscere nel morto di Acqua dei Corsari Alessandro Porretto, poi invece sorpreso a Bagheria dalla Polizia ancora vivo. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Palermo, dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal sostituto Geri Ferrara.