Il servizio di Angelo Ruoppolo ( https://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) Teleacras Agrigento del 4 marzo 2016. A Palermo arrestata una coppia di insospettabili. Sarebbero gli autori del duplice omicidio di Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela. Tramontata la pista mafiosa. Ecco il testo : A Palermo, in via Falsomiele, gli assassini di Vincenzo Bontà, 45 anni, e di Giuseppe Vela, 54 anni, sarebbero stati un impiegato al Comune, ai servizi cimiteriali, Carlo Gregoli, 52 anni, geometra, e la moglie, Adele Velardo, 45 anni, casalinga. I due sono stati sospettati e poi arrestati dalla Squadra mobile e dalla Procura. Gregoli e la moglie Velardo abitano a pochi metri dal tratto di strada teatro del duplice omicidio. La coppia sarebbe incastrata da una telecamera di video – sorveglianza, innanzi al cancello di una villa, che ha registrato le immagini dell’ automobile dei Gregoli : nel filmato sequestrato dagli investigatori vi è prima il passaggio della Fiat 500 di Vincenzo Bontà e poi del Suv Toyota con a bordo Carlo Gregoli e la moglie. Pochi minuti dopo il Suv Toyota torna indietro. Durante gli stessi minuti, in via Falsomiele, vi è stato anche un automobilista di passaggio, che ha udito i primi colpi, si è spaventato, ha posteggiato l’automobile, si è accorto di un uomo di spalle intento a sparare, ed è fuggito. L’ ordine di arresto, a seguito della ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, è stato firmato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio Demontis e Claudio Camilleri. Indagini sono adesso in corso alla ricerca del movente. E’ però tramontata la pista mafiosa, che è stata inizialmente ipotizzata perché Vincenzo Bontà ha sposato una figlia del boss defunto Giovanni Bontade, fratello di Stefano, “Il principe di Villagrazia”, anche lui ucciso. Forse a scatenare la volontà omicida sarebbero stati dei contrasti, radicati nel tempo, per ragioni di confini. La villa dei Gregoli è accanto ai terreni dei Bontade, gestiti da Vincenzo Bontà. E Giuseppe Vela, giardiniere, lo ha aiutato. Carlo Gregoli e Adele Velardo, genitori di 3 figli, negano ogni accusa. I due hanno coltivato la passione delle armi : lui è un cacciatore, lei spesso si è allenata a sparare al poligono di tiro. I due detengono legalmente delle pistole 9 per 21, lo stesso calibro della pistola che ha ucciso Bontà e Vela.